Sim attivate a sua insaputa, assolta dopo 7 anni una donna accusata di ricettazione

Assolta dopo sette anni una cinquantenne pachinese accusata di ricettazione. Il giudice monocratico del Tribunale di Siracusa ha accolto la richiesta della difesa, “perchè il fatto non sussiste”. Incensurata, era accusata della ricettazione di due telefoni cellulari, sottratti ai legittimi proprietari in due diversi furti avvenuti a Rosolini nel 2016. Erano stati poi utilizzati più volte, mediante l’inserimento di due schede sim intestate all’imputata.
L’avvocato difensore, Luigi Caruso Verso, ha messo in evidenza quegli elementi che facevano propendere per l’estraneità della signora ai fatti: le due sim, ad esempio, erano state attivate presso un negozio di telefonia di Rosolini; nel contratto stipulato a nome dell’imputata era riportato un indirizzo di residenza totalmente diverso da quello reale (sito, addirittura, in altra regione); inoltre i telefoni avevano sempre agganciato celle telefoniche di Rosolini (e mai di Pachino, dove vive l’imputata) e, in almeno un’occasione, uno dei telefoni era stato utilizzato mediante una sim intestata ad un diverso soggetto, anche questo sempre di Rosolini.
Tra l’altro, nessuna traccia dei telefoni nè delle schede era stata rinvenuta nel corso delle perquisizioni effettuate presso i locali nella disponibilità dell’imputata.
In più, il difensore ha anche lamentato come nessuna verifica investigativa era stata effettuata presso il negozio di Rosolini dove erano state attivate, subito dopo i furti, le due schede sim a nome della ignara pachinese.
Per queste ragioni, pronunciata sentenza di piena assoluzione per la donna.