Sindacati, focus sulle politiche socio-sanitarie: “Se facciamo squadra invertiamo la rotta”
Invertire la rotta si può; si tratta di mettere in atto una governance non solo politica, ma anche istituzionale e sociale, capace di rendere protagonisti il territorio e le sue esigenze. In sintesi è stato questo l’obiettivo del Focus che si è svolto questa mattina tra i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl, Uil, gli amministratori della provincia e i rapppresentanti istituzionali. Un modo per mettersi a confronto e partendo dalle difficoltà, porre le basi per un percorso nuovo, che porti non solo a dare servizi ai cittadini – soprattutto quelli delle fasce più deboli della società –ma a rendere il welfare, finalmente, occasione di nuova occupazione. <<Negli ultimi anni di attività – affermano i rappresentanti sindacali dei pensionati (Tranchina per lo Spi Cgil, Polizzi per Fnp Cisl, Lantieri e Adamo per Pensionati Uil) abbiamo riscontrato la portata reale della crisi, abbiamo conosciuto le emergenze che ne sono derivate e rilevato come stiano continuando a generarsi disuguaglianze sempre più ampie nelle comunità, mentre sembra mancare la volontà del Governo di occuparsi, con linee di indirizzo e pianificazione di interventi mirati, di creare occupazione e lavoro>>. <<Siamo convinti che le condizioni per attuare il cambiamento si possono creare attraverso una nuova governance del territorio, dove il protagonismo del Governo locale possa fare la differenza, ponendo particolare attenzione ai bisogni di quei soggetti che sembrano entrati in una specie di “cono d’ombra” (anziani, non autosufficienti, lavoratori che hanno perso il lavoro, donne, etc..) facendoli rientrare in progetti risolutivi dei vari tipi di bisogni. Da tempo cerchiamo risposte su temi importanti quali la continuità e qualità dell’assistenza nei servizi sociali e sanitari, ma purtroppo le risposte sono state insoddisfacenti>>.
Spi, Fnp e Uilp di Siracusa sono partite dai bisogni sociali, ponendo al centro la persona, tenendo insieme le fragilità e le potenzialità di ciascuno, in una logica generativa e in una visione comunitaria. Per questo le 3 categorie dei pensionati da sempre hanno investito per un posizionamento di prossimità, capace di costruire comunità con la contrattazione sociale territoriale: “abbiamo deciso di esserci, di agire con uno slogan preciso: migliorare il welfare per migliorare il Paese”.
<<Siamo convinti – affermano Valeria Tranchina, Vito Polizzi, Sergio Adamo e Salvatore Lantieri, i segretari generali dei pensionati per Cgil, Cisl e Uil di Siracusa – che la rivendicazione “il welfare crea sviluppo economico ed occupazionale” non sia solo uno slogan, ma sia un punto di forza da inserire nella piattaforma unitaria Confederale per sostenere e costruire condizioni per il lavoro>>.
È palese come il lavoro di assistenza e cura per minori e anziani – sia domiciliare non specialistico (assistenti familiari, babysitter, badanti e colf), che competente e professionale ( cooperative sociali, infermieri, medici, etc.) e il lavoro di assistenza e cura svolto dalla sanità pubblica e privata (rsa, case di riposo, strutture e presidi sanitari, centri sociali, centri anziani e asili per l’infanzia, etc) – possano essere motore e fine stesso di una nuova, seppur quanto mai, tradizionale e antica occupazione.
Tale ambito, divenuto bacino di “interesse per il business” di imprenditori del privato e dell’associazionismo di sussidiarietà per i servizi della pubblica amministrazione, non può da noi non essere ritenuto importante.
Le politiche sociali rappresentano l’unico settore che ad oggi porta fondi regionali, nazionali ed europei ai Comuni, determinandone o meno il consenso elettorale degli stessi; un settore che abbisogna di formazione e grande professionalità nel pubblico quanto nel privato. Per Spi, Fnp e Uilp è evidente che gli anziani, le famiglie, i cittadini sono i fruitori dei servizi e al contempo erogatori di lavoro, chi presta loro i servizi crea economia”.
In un Paese dove c’è disuguaglianza non si potranno mai riprendere le traiettorie dello sviluppo. Per noi lo sviluppo deve incorporare una dimensione sociale, altrimenti smentisce sé stesso. SPI -FNP – UILP hanno chiesto pertanto alle Istituzioni e ai Sindaci dei Comuni di concretizzare l’istituzione di un Osservatorio della Qualità della Vita del territorio e di mettere a sistema le forze e le competenze di tutti, per ripartire soprattutto dalle fasce più deboli della popolazione utilizzando intanto le risorse economiche già disponibili nell’immediato e che parecchi Comuni rischiano di perdere. La nostra contrattazione sociale nel territorio si pone come obiettivo di creare una forte relazione tra i diritti sociali e i diritti al lavoro. <<Siamo chiamati a compiere un salto di qualità, al passo con i cambiamenti imposti dall’attuale complesso contesto economico e sociale che viviamo. Noi ci poniamo l‘obiettivo di garantire risposte di sopravvivenza e di sicurezza economica e sociale alle persone che rappresentiamo, mettendo a disposizione di chi ne ha bisogno servizi efficaci attraverso un’assistenza “intensiva” e sempre più qualificata. <<Abbiamo sollecitato incontri con le Amministrazioni Comunali, specie con i Comuni Capofila dei distretti socio sanitari per attivare nella nostra Provincia quei tavoli sulle politiche sociali fortemente voluti regionalmente con il protocollo di intesa siglato dall’Assessorato regionale alle politiche sociali, Anci Sicilia, le 3 Confederazioni e le 3 categorie dei pensionati sindacali in Sicilia. Oggi, possiamo ritenere che si è dato inizio ad un nuovo dialogo sociale e al confronto, a sostegno di quanto già si stava facendo da parte dei Distretti e di quanto si aveva difficoltà a fare>>.
Occorre una governance politica generale e lungimirante, che abbia il suo riscontro nelle politiche del territorio, serve costruire una rete con i diversi attori : istituzioni, organizzazioni sindacali, mondo del volontariato, del no profit e delle imprese che sappia tenere assieme le politiche di welfare con quelle del lavoro e dello sviluppo locale: il welfare volano di sviluppo e occupazione. È palese come il lavoro di assistenza e cura per minori e anziani – sia domiciliare non specialistico (assistenti familiari, babysitter, badanti e colf), che competente e professionale ( cooperative sociali, infermieri, medici, etc.) e il lavoro di assistenza e cura svolto dalla sanità pubblica e privata (rsa, case di riposo, strutture e presidi sanitari, centri sociali, centri anziani e asili per l’infanzia, etc) – possano essere motore e fine stesso di una nuova, seppur quanto mai, tradizionale e antica occupazione. Tale ambito, divenuto bacino di “interesse per il business” di imprenditori del privato e dell’associazionismo di sussidiarietà per i servizi della pubblica amministrazione, non può da noi non essere ritenuto importante. Le politiche sociali rappresentano l’unico settore che ad oggi porta fondi regionali, nazionali ed europei ai Comuni, determinandone o meno il consenso elettorale degli stessi; un settore che abbisogna di formazione e grande professionalità nel pubblico quanto nel privato.
Per Spi, Fnp e Uilp è evidente che gli anziani, le famiglie, i cittadini sono i fruitori dei servizi e al contempo erogatori di lavoro, chi presta loro i servizi crea economia. A tal proposito, la ns. attenzione deve essere posta su due questioni principali: le pensioni e l’assistenza integrata erogata dagli Enti locali e dall’Azienda Sanitaria. Per questo abbiamo fatto un primo passaggio informativo informale nei distretti socio sanitari del territorio provinciale e abbiamo subito capito che il panorama era molto variegato: progetti realizzati e non; difficoltà di Governance; difficoltà di gestione dei fondi; mancanza di informazione verso i cittadini utenti; ecc. L’impatto è stato sorprendente perché, a fronte di ingenti somme assegnate al territorio siracusano dal Fondo Nazionale Politiche Sociali, ripartite nei vari settori di assistenza, una grande percentuale di fondi risultavano, ad aprile 2019, non spesi e in procinto di essere restituiti. Fatto, questo, discusso nel corso dei lavori e addebitato sia alle carenze di organico dei Distretti sanitari, sia alla burocrazia. Al fianco dei 4 segretari di categoria ci sono i tre segretari confederali provinciali di Cgil, Cisl e Uil (Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò) nonché i segretari regionali di Spi, Fnp e Uilp (Maurizio Calà, Alfio Giulio e Nino Toscano).
Al focus di stamane presente, oltre agli amministratori di alcuni Comuni della provincia, il vicepresidente di Anci Sicilia, Paolo Amenta, il quale, in ragione della sua esperienza di pubblico amministratore, ha confermato quanto proposto dalle parti sociali: fare squadra per invertire la rotta in modo che il welfare non solo sia capace di offrire servizi adeguati alle legittime aspettative del cittadino ma che diventi occasione di nuova occupazione.