Siracusa. Affare Immigrazione, la Comunità Albatros allo scoperto: "noi sanzionati, ma onlus vera"
A passare per i furbetti che speculano con l’accoglienza ai migranti non ci stanno. E così i responsabili dei centri Sprar gestiti dall’Associazione Santo Stefano Onlus a Solarino ed Avola hanno deciso di uscire allo scoperto. “Noi apparteniamo a quel consistente gruppo di associazioni Onlus, impegnate nei progetti di assistenza agli immigrati, che hanno avuto la visita della Guardia di Finanza”, ammette Sofia Labid.
“Portiamo avanti progetti Sprar da quasi dieci anni, impegnati in prima linea nel volontariato su strutture senza alcuna finanziamento, tenute aperte per puro spirito umanitario, su progetti finanziati dalla Prefettura e su progetti Sprar con fondi del Ministero ed europei. Attualmente abbiamo ottenuto l’assegnazione di bandi Sprar a Solarino ed Avola. Così, abbiamo molta esperienza nell’erogazione dei servizi ai richiedenti asilo, sappiamo bene come assistere gli immigrati e favorirne l’integrazione, ma la contabilità, i bilanci, la registrazione delle fatture non sono il nostro mestiere”, racconta con passione.
“La gestione economica di una onlus ha schemi molto rigidi – aggiunge – che devono essere rigorosamente seguiti per garantire quella finalità solidaristica che ne giustifica le agevolazioni fiscali. Capita, così, che i controlli della Guardia di Finanza, molto lunghi e complessi, condotti con molta professionalità dalle Fiamme Gialle, hanno portato alla luce una serie d’inadempienze, errori tecnico-contabili, impostazioni errate accumulate negli anni che produrranno una serie di sanzioni”.
COn responsabilità Sofia Labid antipica che quanto contestato sarà pagato, “contenti di potere continuare, in ogni caso, il nostro lavoro al servizio del territorio, perché da questa visita noi usciamo rafforzati. Abbiamo, infatti, preso contezza di alcuni errori strutturali che adesso possiamo correggere per andare avanti con più forza e determinazione”.
Lo status di onlus è stato loro comunque riconosciuto. Giudicata buona la qualità dei servizi erogati. “Tutti elementi che ci consentono di continuare a lavorare a testa alta, incuranti delle maldicenze che, si dicono sui centri di accoglienza per immigrati”.
PEr Sofia Labid “le indagini della Procura e l’attività della Guardia di Finanza, quindi, creano uno spartiacque tra buona e cattiva gestione, costituiscono un deterrente per trafficoni ed affaristi, liberando gli spazi occupati da quel malaffare che inquina uno splendido settore, come quello dell’assistenza ai richiedenti asilo. Un comparto in cui, prima del cervello, che analizza costi e ricavi, bisogna mettere in campo il cuore.