Siracusa. Altro che risarcimento milionario, il Cga chiude la vicenda Open Land: 190mila euro di indennizzo
E’ stata pubblicata all’alba la sentenza del Cga di Palermo che rappresenta la pietra tombale sulla quinquennale battaglia con Open Land. Altro che risarcimento milionario, per i giudici di Palermo il danno lamentato dal gruppo imprenditoriale privato è di 190.140,50 euro. Il ricorso per revocazione della sentenza di revocazione 276 del 2017 è stato dichiarato inammissibile. Open Land dovrà anche pagare le spese legali, quantificate in 15.000 euro, oltre accessori di legge.
Si chiudono così 5 anni di procedimenti e contenziosi attorno all’iniziale pretesa iniziale di 50 milioni di euro scesa poi a 43, quindi 26, 24 e poi 10. Nelle 30 pagine di sentenza vengono “demo lite” le tesi del passato a partire dalle perizie del Ctu, passando per il valore dell’immobile ed i danni per le locazioni in ritardo. Accolte, in molti casi, le letture offerte dal collegio difensivo del Comune e Legambiente.
Della somma così stabilita, 150.000 euro riguardano canoni di locazione mentre poco più di 40 mila euro per maggiori costi di costruzione. Il periodo per il quale è stato riconosciuto il risarcimento danni è stato ridotto a 5 mesi.
L’importo andrà detratto dalla somma di 2.8 milioni di euro già versati dal Comune di Siracusa e percepiti da Open Land che, malgrado il decreto ingiuntivo del Tribunale di Siracusa del 27 giugno scorso, non ha ancora provveduto alla restituzione del denaro nelle casse della città.
Per recuperare tali somme gli avvocati di Legambiente suggeriscono che il Comune proceda immediatamente alla restituzione dei terreni dell’Epipoli ricevuti a titolo compensativo da Open Land e al contempo li sottoponga a sequestro cautelativo a garanzia del credito.
“La sentenza del Cga rappresenta un importante successo per il Comune di Siracusa e per il collegio difensivo di Legambiente, composto dagli avvocati Corrado Giuliano e Nicola Giudice con la consulenza dell’avvocato Paolo Tuttoilmondo e dai consulenti tecnici di parte Giuseppe Ansaldi, Roberto De Benedictis e Francesco Licini”, recita una nota del collegio difensivo dell’associazione ambientalista.
Entusiasta l’avvocato che ha difeso e fatto valere le ragioni del Comune di Siracusa, Niccolò D’Alessandro. La prima telefonata è per l’ex sindaco Giancarlo Garozzo. “Evidentemente avevamo ragione a difendere Siracusa con le unghia e con i denti”, commenta laconico l’ex primo cittadino.
“La sentenza del Cga chiude una vicenda dolorosa per tutta Siracusa. Se riavvolgiamo il nastro degli avvenimenti degli ultimi 5 anni possiamo ricollegare tanti episodi e tante storie infondate che non solo hanno macchiato il nome e la storia della nostra città, ma anche cercato di distruggere economicamente un Ente solo per interessi economici e personali”, commenta il sindaco Francesco Italia. “La certezza di operare nel giusto e per il bene di Siracusa ha permesso alla precedente amministrazione guidata con libertà e coraggio da Giancarlo Garozzo di resistere in tutte le sedi per difendere il nome ed il prestigio della città e salvare il Comune dal rischio di un sicuro default. Adesso si volta pagina, con la consapevolezza di avere di fronte ancora tante sfide, ma con la certezza di avere sempre difeso Siracusa e i siracusani onesti”.
Non c’è più spazio per appelli ed altro. Adesso tutti le attenzioni si spostano sull’inchiesta penale sul cosiddetto Sistema Siracusa.