Siracusa. Annunciazione, Sgarbi: "Prestito come opportunità"
“Da imbecilli porre il problema del prestito dell’Antonello da Messina in termini di condizioni di salute del dipinto e di rischi legati al trasporto”. Vittorio Sgarbi non usa mezzi termini commentando la polemica scaturita dall’intenzione, espressa dall’assessore regionale ai Beni Culturali, Tusa, di trasferire l’Annunciazione a Palermo per una mostra in programma a palazzo Abatellis. La levata di scudi di una parte del territorio, secondo il critico d’arte ed esponente politico, non avrebbe senso se posta in questi termini. “Piuttosto ha senso parlandone in termini di opportunità- osserva Sgarbi- Il prestito a Palermo è un controsenso, perchè la Sicilia ha Antonello e Caravaggio in posizioni strategiche”. Il riferimento è a Siracusa, ma anche a Messina e Cefalù. “La questione si misura con la disponibilità di altri musei che, dall’estero, prestano i loro quadri. Che lo facciano quelli stranieri e non quelli a due passi diventa grottesco”. Tornando alle condizioni di salute, Sgarbi ribadisce che si tratta di analisi “da imbecilli. Il dipinto -ricorda- è stato restaurato tre volte. E’ sciupato per le condizioni precedenti. Ma una volta restaurato, si può trasportare senza danno , utilizzando la tecnologia di cui disponiamo, ormai all’avanguardia. Il rischio di danno può riguardare l’imponderabile,come in qualsiasi altro caso. La scelta è politica”. Sul Palladini in cambio, Sgarbi è scettico: “Fantastico pittore, ma di cui non importa nulla a nessuno”. Infine la conclusione del critico d’arte. “Antonello da Messina, è piu’ opportuno che sia a Siracusa? Si! Ma è opportuno anche che venga prestato. A mio avviso, o non si organizza la mostra, o Siracusa, Cefalù e Messina possono fare un minimo di sacrificio con il loro Antonello”.