Siracusa. Area Marina Protetta del Plemmiro, Prestigiacomo: "Colpo di mano, il consorzio esteso ad un ente di Napoli"

“Un ennesimo colpo di mano della giunta Garozzo”. Dura la deputata Stefania Prestigiacomo nei confronti dell’esecutivo retto dal sindaco, Giancarlo Garozzo circa la gestione del consorzio dell’Area Marina Protetta del Plemmirio. Secondo quanto denuncia la parlamentare di Forza Italia, il consorzio è stato allargato ad un ente con sede a Napoli senza che questo sia stato reso noto. “E’ possibile- tuona Prestigiacomo-che un consorzio pubblico che gestisce un bene ambientale di immenso valore come l’Area Marina Protetta del Plemmirio decida un bel giorno, due settimane prima delle elezioni, in piena campagna elettorale, di cooptare come socio del consorzio un ente con sede a Napoli ? E’ possibile che ciò accada nella totale segretezza, che si apprenda fortunosamente ed a cose già fatte? E’ possibile che tale scelta venga adottata da un direttivo in cui tutti tranne il presidente Maiorca sono candidati in queste elezioni?”. Prestigiacomo evidenzia anche che a votare abbiano votare siano tre su 5 componenti del direttivo, cioè il presidente e due consiglieri, entrambi candidati alle amministrative?
Sembra assurdo ma è esattamente quello che è accaduto il 28 maggio a Siracusa quando il direttivo del consiglio o meglio tre su 5 componenti (ed esattamente il presidente Maiorca e due consigliere candidate al consiglio comunale) hanno approvato l’allargamento del consorzio alla “Stazione Zoologica Anton Dohrn” un ente di ricerca con sede a Napoli.
Io credo che siamo dinanzi, quale che sia il valore scientifico dellìEnte, ad un atto di prevaricazione gravissimo nei confronti del territorio al quale, non senza battaglie a Roma, era stata assegnata la gestione della Riserva, attraverso Comune e Provincia. Una prevaricazione ancora più grave perché operata in gran segreto a pochi giorni dalle elezioni quando potrebbero mutare, come auspichiamo, gli inquilini di Palazzo Vermexio e quindi i loro rappresentanti in seno al Consorzio del Plemmirio”. 
La parlamentare lo definisce un “atto inaccettabile” del quale chiede la revoca immediata.