Siracusa. Associazione a delinquere e traffico di stupefacenti: arresti tra Sicilia, Lombardia e Calabria
Sgominata una complessa organizzazione criminale specializzata nel traffico di stupefacenti dalla Lombardia e dalla Calabria verso Siracusa. La base della rete era proprio a Siracusa. A ricostruirne ruoli e modalità operative sono stati i Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa a conclusione dell’operazione Euripide, così denominata dalla piazza dove è stato accertato anni addietro il primo carico di stupefacente.
Eseguiti 30 provvedimenti, di cui 23 ordinanze di custodia cautelare tra le province di Siracusa, Milano, Pavia, Potenza e Reggio Calabria. Ordinanze emesse dal gip del Tribunale di Catania su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia.
Gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e spaccio di stupefacenti oltre a trasferimento fraudolento di valori in concorso. Sono stati anche sequestrati beni per oltre 11 milioni di euro. Oltre 100 i militari impegnati nell’operazione su tutto il territorio nazionale.
Al vertice dell’organizzazione, secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, c’erano Francesco Messina (67 anni), Angelo Messina (68) e Roberto Messina (59) quest’ultimo ex consigliere comunale. I tre avrebbero curato direttamente i rapporti con i calabresi, in particolare uomini della famiglia di San Luca. In particolare, sarebbero stati Angelo e Francesco Messina a curare relazioni e modalità di trasporto dello stupefacente mentre Roberto Messina sarebbe stato l’intestatario fittizio di vari beni.
Un ruolo carismatico nell’organizzazione lo avrebbe avuto anche un altro Francesco Messina, 37 anni, figlio di uno dei tre “capi”. Carmelo Minimo, 35 anni, sarebbe stato invece il riferimento dell’organizzazione in Lombardia, a Milano per l’esattezza, di cui facevano parte anche gregari reclutati sul posto e due stranieri. Anche loro due sono stati arrestati. Sono stati posti in arresto anche Vincenzo Latina (33 anni), Ernesto Maiorca (38), Carmelo Messina (45), Carmelo Tagliata (32) e Alessandro Talio (38).
In quattordici sono finiti ai domiciliari, mentre per altri sette soggetti è stata applicata la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Diverse le donne, “utilizzate” dal gruppo come intestatarie di beni e attività attraverso cui ripulire il denaro frutto dei traffici illeciti.
A questo proposito, sono stati sequestrati a Siracusa 3 appartamenti, 5 fabbricati, un’attività commerciale denominata “Bar Panineria di Messina Venera”, quote societarie delle ditte Edilsir srl e Bra srl oltre a 16 autovetture, 3 autocarri e 7 motocicli.
Le investigazioni, partite nel 2011, sono state condotte utilizzando anche intercettazioni telefoniche ed ambientali, video riprese e pedinamenti e si sono avvalse delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che – una volta arrestato – ha deciso di collaborare con gli inquirenti.
Per sviare le indagini, l’organizzazione criminale aveva anche deciso di cambiare il suo modus operandi, variando dai tradizionali corrieri a staffette ad elastico con la collaborazione dei calabresi. In una occasione è stato accertato anche il ricorso a dipendenti infedeli di un noto corriere nazionale, uno dei quali a Siracusa e l’altro a Milano. Venivano così spediti pacchi di eroina ad indirizzi falsi del siracusano. L’azienda presso cui lavoravano i due ha offerto immediato e assoluto supporto, consentendo di restringere il campo delle spedizioni ritenute sospette ed il successivo recupero della sostanza stupefacente.
Nel corso dell’attività d’indagine, i militari del Nucleo Investigativo hanno intercettato numerosi carichi di sostanza stupefacente, procedendo in numerose occasioni, all’arresto dei corrieri.