Siracusa. Bando periferie, dibattito in consiglio con i deputati: "Possibili ricorsi"
“Progetti esecutivi presentati nel rispetto dei tempi e possibili ricorsi alla Corte costituzionali e al Tar contro la decisione del Governo, da parte dell’Anci e dei singoli Comuni”.Questo, in sintesi, il quadro fornito dal vice sindaco, Giovanni Randazzo durante il suo intervento in consiglio comunale, nel corso della seduta dedicata alla vicenda “Bando periferie”, il programma di riqualificazione urbana che destina a Siracusa 13 milioni di euro della Presidenza del Consiglio dei ministri. Ieri sera, adunanza aperta, con l’intervento della deputazione regionale e nazionale siracusana. Presenti i parlamentari Paolo Ficara e Stefania Prestigiacomo e il deputato regionale Stefano Zito, oltre al presidente del Cenaco di via Tisa, Franco Veneziano.
La discussione è stata incentrata su una richiesta di comunicazioni urgenti rivolta all’amministrazione comunale e partita dalla notizia della sospensione fino al 2020 dei fondi destinati al “Bando”, decisione che colpirebbe, tra gli altri, il piano di riqualificazione dell’intera area della vie Tisia e Pitia attesa da anni. I 10 sottoscrittori del documento (primo firmatario Salvatore Castagnino, che ha tenuto la relazione iniziale) chiedevano notizie e risposte certe, partendo dal dubbio che l’amministrazione comunale non avesse seguito l’iter previsto nei tempi giusti.
“Dopo avere assistito a 5 anni proclami – si legge nell’istanza – si chiede se il progetto è corredato da tutti i pareri necessari per accedere ai finanziamenti e se lo stesso risponda al requisito di progetto esecutivo necessario per accedere al finanziamento tanto decantato sotto campagna elettorale” quando, secondo Castagnino, il candidato sindaco Francesco Italia non ha detto la verità. Randazzo ha chiarito la posizione del Comune ribadendo che i progetti esecutivi sono stati presentati secondo i tempi previsti.