Siracusa. Barriera arborea di Targia "invisibile". Milazzo: "Il Comune chieda i danni"
Nessuna traccia o quasi dei 20 mila alberi che avrebbero dovuto comporre la barriera “anti inquinamento” all’ingresso nord di Siracusa. L’iniziativa era stata annunciata alcuni anni fa, più o meno in concomitanza con il “G8 Ambiente” ospitato dal capoluogo, insieme ad una serie di iniziative che avrebbero dovuto cambiare concretamente e in maniera radicale le politiche ambientali nel segno della tutela e della valorizzazione del paesaggio. La barriera arborea di Targia e Santa Panagia – questo è sotto gli occhi di tutti- non esiste. Un certo numero di piante è stato, in effetti, piantumato. Alberelli, a volte fuscelli, che non sono cresciuti a sufficienza e che, comunque, dal punto di vista numerico, non sarebbero comunque bastati per guadagnarsi il nome di “barriera”. Ad intervenire sull’argomento è adesso il consigliere comunale di “Progetto Siracusa”, Massimo Milazzo, che ha presentato un’interrogazione agli assessori al Verde Pubblico e al Contenzioso ed ai funzionari dei relativi settori, affinché, durante la seduta del consiglio comunale del prossimo 14 novembre, diano delle risposte in merito. Per i 20 mila alberi da piantare all’ingresso nord della città sono stati spesi 800 mila euro. Milazzo parla di “presunta omessa piantumazione di un certo numero di alberi, mancata realizzazione di un impianto irriguo, mancata manutenzione periodica, mancata prevenzione degli incendi estivi”. Agli esponenti dell’amministrazione comunale, l’esponente di minoranza chiede di conoscere quali iniziative ispettive siano state assunte per accertare eventuali responsabilità legate al perimento degli alberi e quali iniziative legali siano state avviate per tutelare le ragioni del Comune e chiedere un eventuale risarcimento danni per il mancato godimento della barriera arborea.