Siracusa batte Oxford: il parcheggio facile da pagare piace al Corriere della Sera. Ma quando si blocca…
Nuovo “fuori servizio” alle casse automatiche per il pagamento del parcheggio al Molo Sant’Antonio ed automobilisti furiosi. “Chi ci rimborsa i trenta minuti di sosta in più che abbiamo dovuto pagare perchè eravamo in fila?”, si domandano a decine, inondando di segnalazioni la nostra redazione.
Il problema, in effetti, si ripresenta. Dal settore Mobilità e Trasporti assicurano che si sta studiando la soluzione, migliorando il collegamento di rete che spesso manda ko una delle due casse automatiche.
Eppure, il sistema di gestione del pagamento “smart” dei parcheggi comunali siracusani si è guadagnato l’elogio del Corriere della Sera. Nella sezione Tecnologie, Massimo Sideri spiega come Ortigia batte Oxford.
“Parcheggio pubblico di Oxford, centro di eccellenza scientifica noto in tutto il mondo. Un gruppo di volenterosi turisti fa la fila di fronte alle macchinette per pagare l’esoso parcheggio, non senza problemi: si accettano solo monete, nessuna banconota. E, come se non bastasse, le sterline devono essere di vecchio conio: il nuovo pound non è ancora stato abilitato nonostante la sua diffusione. Parcheggio pubblico di Ortigia, la vecchia Siracusa, di fronte al carcere borbonico. Un sensore legge la targa in entrata. In uscita basta scriverla sul display e pagare il dovuto senza bisogno di controlli, né stampa su carta: lo stesso sensore di fronte all’uscita riconosce il pagamento sempre attraverso la targa e apre il parcheggio. Sono due immagini diverse ma reali”, si legge nelle prime righe dell’articolo.
Che racconta poi come “se nessuno si stupisce della fila ad Oxford per pagare il parcheggio”, sono invece molti gli inglesi che si stupiscono del fatto che a Siracusa sia così innovativo e facile.
Ora, è chiaro che un parcheggio – per quanto tecnologico – non risolva tutti i problemi che comunque una città come Siracusa ha. “Ma dobbiamo anche imparare a comunicare meglio ciò che è stato già fatto, non solo in Sicilia ma in tutta Italia”, è l’indovinata sentenza di Sideri. Piccole note positive da incentivare e migliorare. E su cui costruire. Perchè il “meglio” di Siracusa può competere con Oxford ma anche con il mondo