Siracusa. Bilancio in netto ritardo, M5S: "verso il crack, figuraccia di Pd e maggioranza"
La prossima sarà la settimana dell’approvazione del bilancio preventivo 2015 del Comune di Siracusa. I vari assessorati si ritroveranno così nuovamente nelle condizioni di predisporre interventi e spese con le adeguate coperture finanziarie.
Questo con un allineamento di entrate ed uscite che non può chiaramente vedere le seconde superare le prime. Perchè altrimenti si veleggia verso il crack. Ed è lo spettro aleggiato dal Movimento 5 Stelle di Siracusa.
Che nella sua accusa a sindaco, assessore al bilancio e giunta torna sulla prima bocciatura dei revisori dei conti. “Hanno sottolineato più volte un passaggio fondamentale: la difficoltà quasi cronica di riscossione da parte dell’Ente a fronte di una pressione tributaria molto elevata, indicando alcuni punti critici, che dovrebbero far riflettere Giunta e Consiglio Comunale: tassazione altissima (vedi Tari), difficoltà a recuperare i crediti, voci di entrata eccessivamente ottimistiche (vedi tassa di soggiorno), revisione dei residui attivi e passivi, un numero elevato di contenziosi, scarsa collaborazione da parte della dirigenza e poca incisività nel procedere ad una seria azione di riduzione delle spese”.
Sono circa 50 gli emendamenti presentati, quasi tutti dall’opposizione. Pochi i margini di manovra, comunque, per ipotizzare cambiamenti oltre il maxi emendamento preparato dagli uffici della Fiscalità per cercare di porre rimedio agli appunti critici mossi dai revisori.
Per i Pentastellati tutta questa vicenda si traduce in “una figuraccia per il Pd, per la maggioranza e per ampie parti di quella che appare una finta opposizione, piegati al volere e all’incapacità della giunta Garozzo, schiavi della poltrona che occupano e privi del coraggio di rivendicare con fermezza il loro ruolo per tutelare gli interessi dei cittadini siracusani che li hanno eletti. A rimetterci – conclude il Meet Up di Siracusa – saranno questi ultimi che vedranno confermata una tassazione altissima, un taglio dei servizi, e un minore sostegno alle fasce più deboli. Aspettando il crack”.