Siracusa. "Boicottiamo i cantieri di servizio", appello di Amenta (Anci) ai sindaci. "E' una guerra fra poveri"
Parte come una provocazione, ma non si ferma a questo l’appello lanciato dal vice presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta ai sindaci di tutti i comuni della regione. “Rinunciamo ai cantieri di servizio voluti dal presidente della Regione, Rosario Crocetta- è la sollecitazione del primo cittadino di Canicattini- perché non sono lo strumento adeguato a dare risposte al dramma del lavoro che manca e ad un disagio sociale sempre più dilagante”. Amenta non usa mezzi termini quando “demolisce” il progetto dei cantieri di servizio e ne spiega le ragioni. “Ancora una volta si calpesta l’autonomia degli enti locali- protesta il rappresentante dell’associazione dei comuni siciliani- Questi cantieri coinvolgeranno appena il 10 per cento degli aventi diritto, innescando una guerra tra poveri che alimenterà le divisioni in una Sicilia straziata e allo sbando”. Nessuno spazio per prospettive ottimistiche nelle parole del sindaco di Canicattini, che torna a parlare dello “scontro sociale in atto nei comuni siciliani, alle prese con risorse sempre più esigue, insufficienti per chi vorrebbe dare risposte ad una povertà che cresce vertiginosamente come la disoccupazione, soprattutto giovanile”. Amenta reputa inadeguati gli interventi decisi dal governo regionale in tema di politiche sociali e cita, in particolare, il “taglio ai fondi della legge 328 per l’assistenza socio sanitaria, insieme ai ritardi nella programmazione e ad un evidente scollamento tra Palermo e gli enti locali, un dialogo che deve essere recuperato”. Amenta non è tenero quando spiega che “interventi come quelli dei cantieri di servizio sono solo propagandistici e affidati a metodi di selezione burocratici, spesso poco veritieri e per nulla rispondenti alla fotografia reale del territorio e dei bisogni”. Per il vice presidente di AnciSicilia i 50 milioni di euro stanziati saranno solo denaro sprecato, che sarebbe stato opportuno aggiungere ai fondi per i piani di zona, magari alla misura destinata alla lotta alla nuova povertà. Il sindaco di Canicattini è convinto che permettendo ai Comuni di attivare strumenti più incisivi, come le borse lavoro, per una platea molto più ampia, i risultati dell’intervento sarebbero stati di gran lunga migliori. “Un’altra occasione perduta per la nostra regione- prosegue Amenta- Occorre affidarsi a misure forti e dirompenti, pensare in primo luogo al lavoro. I sindaci non devono essere trasformati, come sta accadendo, in esattori e operatori di macelleria sociale. Questi ruoli non ci appartengono. Non è dietro la porta di Crocetta che andrà quel 90 per cento di aventi diritto che rimarranno fuori dai cantieri sociali. Queste persone saranno negli uffici dei sindaci e pretenderanno spiegazioni”.