Siracusa. Buche, voragini e tombini: riparazioni in ritardo, strade come colabrodo
C’è chi le chiama buche, chi scaffe, crateri, voragini…la terminologia è varia ma il risultato non cambia. Alcune strade del capoluogo si ritrovano ridotte a colabrodo. Gli interventi di rattoppo ritardano, i rifacimenti stradali mancano e con l’arrivo delle piogge il gioco è fatto.
Si ricomincia a zigzagare per evitare di piegare cerchioni, bucare pneumatici o volare dallo scooter. Ultimo episodio del genere ieri sera poco prima della rotatoria di via Puglia con viale Tunisi, con tanto di intervento di ambulanza. Conseguenze per fortuna limitate. Ma i copricerchioni raccolti sul vicino marciapiede raccontano una complicata storia di disavventure varie.
E poi ci sono anche le grate ed i tombini, nuova croce del Comune di Siracusa che cerca una ditta per le manutenzioni stradali. Scaduto l’appalto, a giorni subentrerà un’azienda priolese. Ma nel frattempo sono i Vigili Urbani a dover “presidiare” un tombino saltato o una grata fuori posto. Da viale Paolo Orsi a via Unità d’Italia, gli episodi simili si susseguono. Come le segnalazioni al centralino della Municipale. Elenco lungo, da via lido Sacramento a Scala Greca, passando per la Pizzuta e Teracati, Santa Panagia e Mazzarona.
Il sogno di un grande piano di rifacimento strade è tramontato nel 2015, quando Cassa Depositi e Prestiti negò l’accensione di un nuovo mutuo da 5,5 milioni di euro. E così il progetto studiato dall’allora assessore Salvatore Piccione tramontò senza che nessuno abbia poi tentato di riportarlo in vita, anche tramite altre eventuali fonti di finanziamento.