Siracusa. Caporalato, la Cgil setaccia le campagne e chiede la riapertura del tavolo in prefettura
“L’Isola senza catene” è il tema della grande campagna di mobilitazione della Cgil e della Flai contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro in agricoltura.
“Batteremo le campagne e i luoghi dello sfruttamento palmo a palmo -annuncia la sigla sindacale attraverso il segretario generale Roberto Alosi e quello di categoria, Mimmo Bellinvia- perché sia chiaro che sul territorio non ci sono solo gli sfruttatori con i loro caporali ma anche chi rappresenta e difende i diritti dei lavoratori senza differenza “di razza, religione o colore della pelle”.
Alle istituzioni, però, chiediamo che si passi rapidamente dal buonismo delle intenzioni e delle dichiarazioni alla fase operativa delle azioni concrete. Si riprenda – la sollecitazione della Cgil- il tavolo già aperto qualche tempo fa in Prefettura alla presenza delle associazioni degli imprenditori agricoli, delle forze sindacali, dell’Ispettorato del Lavoro e delle forze dell’ordine e sia dia corso alla Rete Agricola di Qualità, già prevista dalla legge antisfruttamento 199/2016. Uno strumento legislativo fortemente voluto dalle OOSS in grado di arginare con forza il fenomeno del caporalato anche attraverso l’introduzione di un sistema premiante per le imprese virtuose che rispettano i protocolli e che troppo spesso sono vittime di dumping contrattuale. Per questo chiediamo con forza che la Prefettura torni ad essere coordinatrice di tutte le parti interessate e che riapra il tavolo di confronto che si era costituito non appena approvata la legge 199/2016. Solo attraverso questa sinergia tra istituzioni, sindacato, associazioni d’impresa e organi di controllo – la puntualizzazione del sindacato- sarà possibile promuovere la legalità nel lavoro agricolo. Occorre rapidamente concordare insieme meccanismi praticabili di incontro pubblico e trasparente tra domanda e offerta di lavoro in agricoltura, regolando tutti gli aspetti contrattuali più critici: dalla sistemazione più dignitosa dei lavoratori ai mezzi di trasporto ai campi e al rispetto del giusto salario. Solo così sarà possibile stanare e reprimere gli interessi dei caporali e della criminalità”.