Siracusa. Cartelle Ici 2011, segnalazione a SiracusaOggi.it: "Ore di attesa per dimostrare di essere in regola. Chi rimborsa la giornata di lavoro persa?"
In coda per ore all’Ufficio Tributi del Comune di Siracusa per dimostrare, bollettini alla mano, di essere in regola con i pagamenti dell’Ici 2011, una giornata di lavoro (e spesso la relativa retribuzione) persa ed un chiarimento che non sarebbe così celere come preannunciato. Una lettrice di SiracusaOggi affida alla nostra redazione il proprio sfogo. Gli avvisi di accertamento che l’amministrazione comunale ha recapitato nei giorni scorsi a circa cinquemila cittadini, secondo quanto garantito dall’assessore Santi Pane, non sono “cartelle pazze”. Sarebbero il risultato di alcune incongruenze riscontrate durante specifiche verifiche. In alcuni casi si tratterebbe di importi inferiori a quelli dovuti, in altri, addirittura, si sarebbe in presenza di evasione totale del tributo. Lisa C. non la pensa così . Non è questa la sua esperienza. Non rientra in nessuno dei due casi citati e, come lei, tanti altri. La lettrice racconta dei disagi suoi e degli altri contribuenti chiamati ad esibire fotocopie di bollettini, ad attendere per ore il proprio turno, a fare i conti con la propria organizzazione familiare e lavorativa, essendo nel giusto, non avendo alcuna colpa; solo la sfortuna di essere destinatari di una comunicazione che non corrisponde, poi, ai fatti. La lettrice pone una domanda ben precisa, che contiene, tra le righe, anche la risposta. “Chi rimborserà la giornata di lavoro persa per rimediare agli errori del Comune?”. Poi un secondo interrogativo, che ha il sapore di un preciso giudizio. “Chi chiederà- domanda Lisa- scusa alle persone anziane obbligate ad affrontare questo disagio?”. Disagio che, secondo la segnalazione giunta in redazione, è accresciuto anche dal fatto che il tabellone che, con lo scorrere dei numeri, indica l’arrivo del proprio turno, non funziona. Un ulteriore elemento di confusione per i già tesi cittadini in fila. Il percorso burocratico che i destinatari degli avvisi devono compiere sarebbe un pò tortuoso. A chi chiede informazioni, il personale degli uffici comunali spiegherebbe di dover tornare con la fotocopia dei bollettini dei versamenti effettuati ed erroneamente contestati. Una volta consegnate le “prove” della propria buona fede, non rimane che attendere. A quanto pare la chiusura della pratica non sarebbe, infatti, immediata. Occorrerebbero ulteriori verifiche, al termine delle quali il contribuente dovrebbe poter ottenere un riscontro. “Tasse esagerate- è il commento conclusivo della nostra lettrice- ma servizi scadenti”.