Siracusa. Case Casto di proprietà ma il Polo Museale spende 60.000 euro in affitti
Un nuovo caso investe il settore dei beni culturali siracusani e la soprintendenza. Dopo il sentiero dell’anfiteatro romano, la chiusura del castello Eurialo e i finanziamenti perduti per tre progetti la nuova vicenda si chiama Case Casto. Oggetto due volte di restauro, sono quei caseggiati che si affacciano lungo via Agnello, la cosiddetta panoramica. Ricadono all’interno del parco archeologico della Neapolis e sono di proprietà del polo museale. Tecnicamente sarebbero pronti ad ospitare uffici e personale. Se sono stati ristrutturati, con esborso di denaro pubblico, non lo sono certo stati per diventare deposito di attrezzi.
Eppure si preferisce da oltre 15 anni continuare a spendere circa 60.000 euro all’anno per pagare l’affitto di altri locali in viale Teocrito, nei pressi del museo Paolo Orsi. Niente di illegale ma quanto meno poco oculata e discutibile come scelta. Che, va detto, non è responsabilità dell’attuale management. Che, però, potrebbe coraggiosamente invertire il trend nel segno di quella spending review tanto invocata a parole, meno nei fatti.
Un risparmio di 60.000 euro all’anno potrebbe garantire, inoltre, la disponibilità di somme per interventi di pulizia necessari, come quello al castello Eurialo, chiuso da luglio per via della vegetazione presente lungo i sentieri ed altre piccole problematiche. Chiedere e predicare attenzione alle amministrazioni pubbliche, compresa quella dei beni culturali, è cosa estremamente necessaria.
E’ legittimo chiedere perchè quelle costruzioni siano state ristrutturate e restaurate: per restare chiuse? Ed è altrettanto legittimo chiedere se è possibile, con piccoli aggiustamenti, trasferirvi uffici e personale. Oppure un contratto d’affitto è per sempre, specie se c’è di mezzo la politica?