Siracusa. Caso Scieri, nuovo interesse del ministero. La madre: "Non mi illudo, ma spero"
Un telefono che squilla. Il display che indica un numero sconosciuto. “Pronto?”, “Si, salve sono il ministro della Difesa, Roberta Pinotti…”. All’altro capo c’è Isabella Guarino, la mamma di Lele Scieri, il parà siracusano morto all’interno della
caserma Gamerra di Pisa. Una morte senza spiegazioni e senza colpevoli. Indagini su indagini per non arrivare a niente. Adesso, forse, c’è la possibilità di dare giustizia a Lele. Perché il ministro Pinotti vuole incontrare la signora Isabella. Vuole parlare, conoscere, ricevere informazioni. “Mi ha spiegato che si ricordava del caso e che vorrebbe approfondire. Ci sentiremo presto per fissare un incontro”, racconta dalla sua casa di Siracusa, Isabella Guarino. “Non voglio farmi
illusioni. Sono contenta dell’attenzione del ministro, mi fa piacere. Però è presto per parlare di riapertura del caso”. Però qualcosa si sta muovendo e anche i Consiglieri Comunali di Siracusa stanno partendo in pressing per chiedere che sulla morte del giovane avvocato siracusano venga fatta finalmente luce. “Non posso prometterle nulla”, ha spiegato il ministro Pinotti. Ma la sua telefonata, arrivata dopo la nuova attenzione mediatica sul caso grazie allo spettacolo teatrale che ha debuttato a Roma lo scorso 9 marzo per la regia di Paolo Orlandelli, riaccende d’un tratto speranze (e polemiche) sopite da tempo sotto la coltre di un inquietante silenzio delle Istituzioni. “Mi auguro ci sia la volontà di andare fino in fondo”, quasi sussurra la coraggiosa mamma siracusana.