Ccr Targia, la versione di Andrea Buccheri: “Burocrazia lenta, dieci mesi di lungaggini”

Il Centro comunale di raccolta di Targia da oggi è chiuso. Mancano delle autorizzazioni, scadute e non rinnovate in tempo. “Sono atti complessi – spiega l’assessore comunale all’Igiene Urbana, Andrea Buccheri- che constano di pareri di più enti, sulla base dei quali cui infine viene emesso il provvedimento autorizzativo finale che è di competenza dell’ex Provincia, oggi Libero Consorzio”.
Le istanze di rinnovo, secondo quanto spiega Buccheri, sono state presentate nel giugno del 2021: dieci mesi non sono bastati ai vari enti coinvolti per emettere i pareri di competenza. “Integrazioni richieste ed altri passaggi stanno ulteriormente ritardando un iter che è stato lungo e farraginoso”, prosegue l’assessore che puntualizza anche che “l’autorizzazione unica ambientale non la rilascia il Comune. L’ente ha l’onere, attraverso lo sportello unico delle attività produttive di chiedere i pareri, di smistarli e di mettere tutto insieme per l’invio al Libero Consorzio”. Una precisazione che sembra volere escludere che la responsabilità di quanto accaduto possa essere attribuita esclusivamente a palazzo Vermexio.
Il depuratore consortile avrebbe inviato il proprio nulla osta, che deve poi  essere  ratificato dall’Irsap, l’Ufficio Ambiente deve pronunciarsi sull’aspetto fonometrico ed  il Libero Consorzio avrebbe chiesto integrazioni al gestore del servizio, che ne avrebbe fornita una parte e starebbe fornendo ulteriori documenti successivamente richiesti. In tutti questi passaggi si è venuto a creare, dunque, il “pasticcio” che priva da oggi la città di un centro comunale di raccolta. “Si accerteranno eventuali responsabilità per questi ritardi”, aggiunge Andrea Buccheri che non si sbilancia sulla tempistica sulla riapertura del Centro di raccolta di Targia. “Stiamo lavorando – dice su FMITALIA – e non appena l’ex Provincia avrà tutto l’occorrente, chiuderemo questa partita. Nessuno poteva immaginare che un iter partito a Giugno del 2021 potesse non essere concluso ad aprile del 2022. La burocrazia si è mostrata molto più lenta di quanto si potesse credere”. Da escludere, invece, secondo Buccheri, che anche per Targia si possa aprire una vicenda giudiziaria come nel caso del Ccr di contrada Arenaura.
Ai siracusani non resta, al momento, altra via che fare ricorso ai Ccr mobili. “Lavorano sei giorni su sette e sono molto richiesti”, dice l’assessore riguardo ai ccr mobili. “Allo Sbarcadero, in via Barresi e in piazzale Sgarlata abbiamo numeri a tre cifre e anche nelle altre zone la partecipazione aumenta. Nelle zone balneari sono un punto di riferimento. La possibilità di fare la pesa e raggiungere la scontistica, dunque, non viene meno”.
Intanto si guarda al Ccr di Cassibile, che necessita di “piccoli adeguamenti. Anche lì – ammette l’esponente della giunta Italia – si registrano ritardi, legati alle difficoltà di approvvigionamento dei materiali necessari, conseguenza del periodo che viviamo. Il contratto è stato firmato e la ditta ha preso in carico la struttura. Le operazioni sono in corso”.