Siracusa. Chiuso il De Simone esplode la grana: impianti sportivi pubblici, quante noie
Non un gran momento per l’impiantistica sportiva siracusana. L’ultima grana, in ordine di tempo, è quella dello stadio comunale alla mercè di ladri e vandali che sono riusciti a far chiudere l’impianto: inagibile secondo la commissione di vigilanza dei pubblici spettacoli.
Ma non è che la punta dell’iceberg. Il delicato settore sconta problemi decennali e pochi interventi risolutivi cercati o trovati. Forse la stessa concezione di politica sportiva è da rivedere se non va oltre concessioni e affidi, contributi e manifestazioni.
I campi di calcio di Cassibile e Belvedere sono stati recentemente oggetto di interventi di riqualificazione. Importanti e necessari, hanno dotato ad esempio i due impianti di manto in sintetico. Però poi ci sono i dettagli, dietro cui ci si è persi. A Belvedere manca uno spogliatoio, mancano gli arredamenti e l’acqua calda. A Cassibile ci si è impantanati sulle torri faro e sull’allaccio alla rete elettrica. Per non parlare del vicino tensostatico polivante, costruito ma ancora chiuso. E’ stata però pubblicata la gara per l’affidamento (due società cassibilesi hanno manifestato disponibilità alla gestione).
E poi ci sarebbe anche il campo di calcio del Pippo Di Natale. Anche qui, manto in sintetico ma lavori che lascerebbero a desiderare. Visibili sul manto di gioco, in più punti, avvallamenti e persino buche. Spogliatoi sotto la tribuna in pratica inutilizzabili.
Note positive? Qualcosa c’è. La pista del camposcuola e la sua omologazione Fidal, certo. Il complesso lavoro di rilancio della Cittadella, avviato affidandosi ai privati. Ma lascia pensare che chiuso il De Simone, le squadre che l’ giocano abbiano dovuto cercare asilo in provincia (Palazzolo) o presso un impianto privato (Centro Erg).