Siracusa. Cittadella dello Sport, Cafeo scettico: “Non credibile una gestione diretta del Comune”
“Non è credibile un ritorno alla gestione diretta del Comune per la Cittadella dello Sport, manca una programmazione a lungo termine”.
Il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo va giù duro contro la decisione dell’amministrazione comunale di occuparsi direttamente della gestione della struttura sportiva pubblica.
“L’ipotesi di una città importante e prestigiosa come Siracusa senza la possibilità di praticare sport o semplicemente di andare a vedere manifestazioni sportive -commenta il parlamentare dell’Ars- è inimmaginabile, a prescindere delle motivazioni e dal merito delle controversie attualmente in essere”.
Cafeo non mette in dubbio che sia facoltà dell’amministrazione comunale quella di revocare la concessione al gestore. Aggiunge, tuttavia che, “è evidente che manca al momento una programmazione a lungo termine per il futuro – prosegue Cafeo – anche perché non è seriamente credibile un ritorno alla gestione diretta da parte del comune, vista la carenza ormai cronica di risorse e di personale”.
“Non ci interessa in questa sede entrare nel merito della controversia tra comune e gestore, anche se come l’esperienza insegna arrivare alle carte bollate e ai tribunali ha come prima conseguenza diretta la creazione di disagi per i cittadini e le associazioni sportive che fruiscono degli impianti – continua Cafeo – quello che preme a tutti è sapere cosa accadrà alla scadenza dei termini per la restituzione della struttura e soprattutto se verranno risolti a breve tutti i problemi di sicurezza e di messa a norma dei certificati antincendio e di agibilità, riguardanti anche lo stadio Nicola De Simone, impedimenti che hanno costretto le squadre della nostra città, persino quelle impegnate nei campionati di massima serie di pallanuoto e pallamano, a giocare senza i propri tifosi tra il pubblico”.
“L’inasprimento delle posizioni e in generale l’incapacità di mantenere un dialogo costruttivo ha riportato la città anni luce indietro dal punto di vista dello sport – conclude il segretario della commissione Attività Produttive dell’Ars – ma soprattutto ha mostrato il fianco di un’amministrazione che non è in grado di garantire servizi fondamentali per la collettività”.