Siracusa. Consiglieri comunali contro e querele: Castelluccio vs Princiotta
L’ultima in ordine di tempo è Carmen Castelluccio. Querela annunciata contro Simona Princiotta, collega di “banco” in Consiglio Comunale. “Intimidazioni, minacce e avvertimenti di una consigliera comunale la cui azione e i cui metodi non rientrano nel mio modo di concepire il confronto politico, per tali farneticanti accuse provvederò in sede legale a tutelare la mia immagine”: parole dell’esponente Pd.
In precedenza se le erano promesse – le querele – Tony Bonafede e Alberto Palestro. Palestro che aveva già querela la già citata Simona Princiotta. Insomma, un giro di carte bollate con appuntamento in tribunale più che in Consiglio Comunale.
“Lungi dalla mia persona minacciare o intimidire chiunque”, precisa Simona Princiotta. “Se quando la Castelluccio parla di intimidazioni e di minacce ricevute da me si riferisce alle interviste o ai comunicati attraverso i quali le suggerisco di prendere un periodo di riflessione in quanto non le riconosco la caratura etica, morale e legale tale da ricoprire il posto da presidente del consiglio, posso solo continuare a sostenerlo e riconfermarlo essendo libera di esprimere politicamente il mio pensiero”.
Il vento della pace non soffia a Palazzo Vemexio. “Aggiungo, anzi, che interrogata in questi giorni dalla magistratura inquirente, ho depositato dei rilievi, la cui fondatezza sarà valutata dall’autorità giudiziaria, inerenti la consigliera Castelluccio ed il di lei marito, nell’ambito di accertamenti disposti in merito a contributi per l’intrattenimento dei bambini durante i campus estivi”.
Simona Princiotta anticipa, poi, la sua controquerela “oppure potrei rendere anzitempo pubblico quanto depositato presso l’autorità giudiziaria. Sul punto pertanto, la invito a smetterla di strumentalizzare in modo subdolo le mie dichiarazioni cercando di apparire agli occhi della gente vittima di chissà quale intimidazione in quanto nessuna intimidazione e nessuna minaccia c’è mai stata”.
Stilettata finale sulla scelta della Castelluccio di declinare la candidatura – che le era stata offerta dal Pd – a presidente del Consiglio Comunale. “Ha fatto benissimo a rifiutare. Ha forse seguito il mio consiglio ed ha ritenuto, seppur non esplicitamente, che la sottoscritta ha solo detto delle cose vere”.