Siracusa. Consiglieri nella bufera, arriva un ispettore. L'Anci contro la riforma regionale e il taglio di privilegi
Dopo il servizio di Striscia, tocca adesso a L’Arena di Giletti. Domenica pomeriggio la trasmissione di Rai Uno si occuperà di “Gettonopoli”, l’inchiesta sui numeri del Consiglio Comunale di Siracusa. Dallo studio di Roma, Massimo Giletti si collegherà anche con la sala Vittorini di palazzo Vermexio, dove si riunisce abitualmente il Consiglio. E ci saranno tutti e 40 i consiglieri. Alcuni sono stati intervistati nei giorni scorsi e i vari contributi realizzati saranno trasmessi durante il programma.
Ma intanto Ettore Leotta, ex commissario della Provincia Regionale di Siracusa, oggi assessore regionale agli Enti Locali ha deciso. Invierà un ispettore al Comune di Siracusa per verificare i numeri relativi alle presenze ed alle riunioni delle commissioni. “Ho dato disposizioni al direttore generale dell’assessorato di inviare a Siracusa e Agrigento gli ispettori anche alla luce delle notizie di stampa delle scorse settimane”, anticipa a La Sicilia. E anticipa il prossimo invio di una circolare a tutti i Comuni per mettere un tetto al numero di riunioni di commissione. L’ispettore è Francesco Riela.
Intanto oggi si riuniscono nel palermitano presidenti e vicepresidenti di quasi tutti i 390 Consigli comunali siciliani. Sono stati chiamati a raccolta dall’Anci per preparare una reazione alla stretta che il governo regionale vuole dare ai costi della politica. La bozza di riforma, inserita nella Finanziaria, è chiara: riduzione del numero dei consiglieri comunali; un limite massimo di riunioni per Consigli Comunali e Commissioni (60 in un anno, 5 in un mese). E’ il progetto di riforma elaborato dall’assessore Baccei. Ma proprio il passaggio che prevede come “le sedute retribuite non potranno superare per la classe più alta 60 per anni tra Consigli e commissioni”, è già a rischio stralcio.
Oltre al tetto di sedute, Baccei vorrebbe porre un limite allo stipendio degli eletti. Non solo, come già succede nel resto d’Italia, verrebbero cancellati alcuni “privilegi” locali. Per esempio quello di ottenere un’intera giornata di assenza giustificata dal lavoro per un impegno di qualche ora in commissione o in aula. Nelle altre città italiane si è giustificati solo per l’effettiva durata delle sedute, poi si deve tornare in ufficio. Entro un’ora.