Siracusa. Consiglio comunale, l’ultima parola spetta a Musumeci. Reale: “Il Cga non ha capito”
Sarà il presidente della Regione, Nello Musumeci a mettere la parola fine alla vicenda legata al ricorso dei consiglieri di Siracusa contro lo scioglimento dell’assise cittadina.
Al governatore, infatti, spetta la decisione definitiva, sentiti l’Ufficio Legislativo e il Cga, il consiglio di giustizia amministrativa che proprio ieri ha espresso il suo parere, “bocciando” le ragioni degli ex consiglieri.
Ad entrare nel merito è l’ex competitor del sindaco Francesco Italia, l’avvocato Ezechia Paolo Reale.
“Il parere espresso dal Cga- ricorda- non è una sentenza ma un parere. Un aspetto tecnico che lascia spazio ad un possibile finale diverso da quello che il consiglio di giustizia amministrativa ha indicato, sebbene improbabile. La posizione espressa dal Cga non è condivisibile e sembra dimostrare come del ricorso straordinario presentato non sia stato compreso quasi nulla. L’auspicio è che Musumeci, con il supporto della sua giunta regionale, possa decidere diversamente e sostenere le ragioni della democrazia”.
Reale contesta quanto scritto dal consiglio di giustizia amministrativa nel parere espresso. “Noi abbiamo scritto che, nonostante avessimo esattamente compreso cosa prevedeva la legge, eravamo e siamo convinti che proprio quella legge, che obbligava a votare in un certo modo, non sia accettabile in democrazia perchè è palesemente contraria alla Costituzione. Un dato, del resto- prosegue Reale- che è stato riconosciuto tanto che la legge in questione è stata poi modificata. Altro paradosso, tuttavia, non è retroattiva”.
L’ex candidato a sindaco, puntualizza che “il ricorso non ha mai avuto come obiettivo quello di tornare in aula ma di mettere in evidenza come quella legge fosse una follia. Anche il fatto che il Cga abbia detto che la nuova versione della legge non possa essere retroattiva ci sembra in contrasto con molte sentenze della Corte Costituzionale”.
In attesa che il presidente della Regione si pronunci, Ezechia Paolo Reale prevede che “quello che stiamo facendo avrà i suoi frutti nei prossimi anni. Le leggi non contengono necessariamente regole sacrosante. Al contrario, come in questo caso, capita che contengano sciocchezze. Certamente- conclude- se Musumeci si esprimesse in maniera opposta rispetto al Cga, si tratterebbe di una bella pagina. Fino ad oggi non è stata spesa una sola parola su questa vicenda e questo disinteresse è doloroso per la democrazie. Una battaglia di questo livello dovrebbe essere compresa e invece sembra che non si guardi più ai principi. Un problema, del resto, di carattere generale”.