Siracusa. Consiglio Comunale nella bufera. Milazzo: "dimettiamoci"; Pappalardo: "no, unità". E la Princiotta…
Parte da Progetto Siracusa la richiesta di dimissioni di massa in Consiglio Comunale. A dare voce alla posizione, provocatoria ma non troppo, è il capogruppo Massimo Milazzo. “Gli eventi di questi giorni, che hanno coinvolto tanti politici, hanno prodotto la delegittimazione del Consiglio e l’unico rimedio è quello di ridare la parola agli elettori”. Insomma, tornare alle urne per rinnovare un consesso “chiacchierato” sin dai tempi di gettonopoli ed oggi nella bufera per via delle indagini della Procura.
“Ho dichiarato di essere pronto a dimettermi”, spiega Massimo Milazzo. Un passo indietro che compirà “se altri 20 tra gli altri consiglieri, ai quali ho rivolto l’invito, mi seguiranno così da provocare lo scioglimento del Consiglio Comunale di Siracusa”. La richiesta rivolta ad altri 20 consiglieri trova fondamento nella norma per cui si può ridare la parola agli elettori solo se decade la metà più uno dei consiglieri comunali. Il capogruppo del Pd, Francesco Pappalardo, invoca invece il ritorno all’unità in Consiglio Comunale. E questo mentre Simona Princiotta – la battagliera consigliera da cui hanno preso le mosse alcune delle indagini in corso – anticipa quelli che potrebbero essere nuovi colpi di scena. “Quando si organizzano spettacoli di beneficenza, gli incassi devono essere tutti devoluti. Vero cari colleghi?”, scrive su Facebook quasi a profetizzare ulteriori filoni di polemica.
Intanto, sottotraccia, grandi manovre in corso per l’elezione del nuovo presidente dopo le dimissioni di Leone Sullo, finito in una indagine per favoreggiamento.