Siracusa. Consiglio Comunale turbolento. "Imboscata politica, salta ogni altra occasione di collaborazione tra maggioranza e minoranza"
Il pagamento della quarta rata della Tares a Siracusa, il famigerato saldo, slitta al 30 aprile. La proroga, annunciata da giorni con un’intesa tra maggioranza e minoranza, è stata votata dal Consiglio Comunale in una delle più turbolente sedute degli ultimi tempi. Succede di tutto compresa una interruzione per le eccessive tensioni createsi tra consiglieri e i circa cento “spettatori”, organizzati con tanto di striscioni. In particolare M5S, che aveva annunciato la sua presenza in aula e l’orientamento, e Progetto Siracusa a sorpresa. E’ dovuta intervenire anche la polizia municipale per evitare che la situazione degenerasse. Sintomo di un disagio crescente tra i cittadini e di una tensione con le istituzioni quasi a livello di guardia.
E dire che doveva essere una seduta quasi interlocutoria e dal risultato scontato. E invece dopo l’intervento di Salvo Sorbello gli animi si sono scaldati. Lui si smarca e non ci sta per passare come quello che ha dato fuoco alle polveri. “Non sono un artificiere”, racconta al telefono su Fm Italia.
Mostra più di un sospetto invece la consigliera del Pd, Simona Princiotta. “Mi è quasi sembrata una imboscata politica…”, spiega alla redazione di Siracusaoggi.it. Secondo l’esponente di maggioranza, i suoi ex colleghi di opposizione avrebbero sfruttato l’occasione e l’ingenuità politica di qualche consigliere democratico per “passare ancora una volta come i paladini della cittadinanza”. Le parole della Princiotta sembrano quasi dirette al capogruppo Pd, Francesco Pappalardo. “Lo stimo, è una persona perbene. E in questo vicenda lo è stato anche troppo. E’ caduto nella trappola della minoranza”, aggiunge ancora decisa con riferimento alla scelta di firmare l’intesa con l’opposizione sulla proroga Tares anzichè puntare su un ordine del giorno proprio dei democratici. Pappalardo sorride prima di commentare. “Non voglio generalizzare sulla minoranza, sarebbe un errore. Castagnino, che era garante dell’accordo raggiunto con me, è stato un galantuomo. Non altrettanto altri pezzi di opposizione”. Ed inevitabilmente si torna a parlare di Salvo Sorbello. “Il suo è stato un intervento da fariseo. Io mi sono sentito tradito nell’accordo raggiunto. E come me, credo, anche Castagnino. Eravamo entrati in aula sereni dopo l’intesa raggiunta nell’interesse della gente di Siracusa. E invece si è voluta sfruttare diversamente la situazione. Non si fa così. Per me adesso non c’è più chance di collaborare con l’opposizione”, spiega il capogruppo Pd evidentemente deluso da una contestazione “premeditata da Progetto Siracusa a dispetto di ogni accordo. E questa volta sono loro che hanno tradito i cittadini. Non accusino noi”.
Deluso come Pappalardo è anche Salvo Castagnino, ma per motivi in parte differenti. “L’opposizione in aula ha svolto il suo ruolo. Erano stati concordati due interventi e invece Burti (Megafono, ndr) ha aperto una parentesi non prevista con tanto di ritorno verso temi e polemiche di mesi fa. Così chiunque altro si è sentito autorizzato a prendere la parola in Consiglio. La verità è che purtroppo non si riesce a trovare un accordo, neanche su un solo atto che peraltro risponde a un problema serio dei cittadini. Mi dispiace”. Poi difende Sorbello: “ha fatto quello che un consigliere di opposizione deve fare”. Quanto alle proteste e ai disordini in aula, una smorfia di grande disappunto. Come quando in aula ha visto comparire quello striscione di Progetto Siracusa. Forse quello è stato il vero scivolone politico della serata.
(foto: dal web)