Siracusa. Consorzio Amp Plemmirio, niente "allargamento": il Ministero stoppa tutto
Il Ministero dell’Ambiente ha stoppato il tentativo di allargare la composizione del Consorzio dell’Area Marina Protetta del Plemmirio ad un istituto di ricerca napoletano. “Una operazione del genere, tentata in sostanziale clandestinità e da me denunciata nei giorni scorsi, non poteva essere attuata ad insaputa del Ministero che è l’organismo che controlla l’Amp e che ha definito la governance del Plemmirio”, rivendica con forza Stefania Prestigiacomo.
Che parla di una “svendita delle competenze sulla riserva sventata”. Significativo, per la parlamentare di Forza Italia, che “tutti i partecipanti alla votazione, a parte la presidente, fossero candidati alle elezioni amministrative ed in condizioni di ineleggibilità secondo legge. Componenti del direttivo in palese conflitto che hanno, fatto grave, proseguito ad assumere delibere in piena campagna elettorale non curanti della legge.
Perchè questo atto, bloccato in extremis, giunge a valle di una serie di vicende gestionali della Amp connotate da opacità di comportamenti che vanno chiariti. Mi riferisco alla notizia secondo la quale il consorzio avrebbe rinunciato ai crediti vantati dal Comune e della Provincia”, specifica senza mezzi termini.
Niente ingresso in seno al Consorzio per la Stazione Zoologica Anton Dohrn. “Soprattutto senza trasparenza e pubblica evidenza. L’Area Marina Protetta non è un privato che può inserire un socio nella sua azienda. E poi, una domanda: perché quell’ente e non una università siciliana ad esempio?
Come mai una circostanza di tale rilievo è stata gestita segretamente e la presidenza del Plemmirio non ha sentito il dovere di informare l’opinione pubblica? Registro il silenzio assoluto sul merito dell’amministrazione uscente. Francamente riterrei utile e interessante sapere cosa ne pensa il candidato sindaco e attuale vicesindaco Francesco Italia di questa storia”.