Contagi in ospedale. Botta e risposta tra l'Ordine degli Infermieri e il direttore sanitario dell'Asp
Resta infuocata l’atmosfera nella sanità pubblica siracusana. Le dichiarazioni del direttore sanitario dell’Asp, Anselmo Madeddu scatenano l’ira degli infermieri, che parlano attraverso il presidente del loro ordine professionale, Nuccio Zappulla e tutti i componenti del direttivo e del consiglio . In particolar modo, a Madeddu viene contestata la convinzione che gli infermieri positivi al Coronavirus lo siano a seguito di comportamenti individuali che avrebbero agevolato il contagio. Idea respinta con forza dagli infermieri, che ricordano che i contagi sono, piuttosto, il risultato di un lavoro svolto, per curare i pazienti Covid-19, senza le dovute protezioni. Quanto sostenuto dal direttore sanitario dell’Asp è, secondo Zappulla, deprecabile. “E’ evidente che qualora fosse accertato un comportamento inadeguato, la Direzione avrebbe avuto l’obbligo di sanzionare il singolo caso- fa presente l’Opi -Confermiamo, piuttosto, la nostra vicinanza ai colleghi che vivono l’ansia della malattia per loro e per i loro cari e che si sono infettati lavorando con abnegazione”. Per tutelare gli operatori sanitari, ricordano gli infermieri siracusani, ospedali come il Cutugno di Napoli hanno previsto misure apposite, non ultime “le docce vaporizzate con cloro per escludere l’errore umano. Hanno infatti avuto contagi zero”.
Lo stesso direttore sanitario prova allora a fornire un chiarimento ed una mano tesa. “Nel mio intervento non c’è alcun riferimento specifico alla categoria degli infermieri, ma a tutti gli operatori sanitari. Né c’è alcun cenno polemico, né tantomeno alcun tentativo di colpevolizzare nessuno. Alla domanda sul perché si possono verificare contagi, ho semplicemente risposto che una delle componenti, oltre all’aspetto organizzativo, è anche quella formativa e culturale, come succede in ogni parte del mondo. E a tal proposito ho sottolineato come il minor numero di contagi, non a caso, si osserva statisticamente tra gli operatori sanitari (sia medici che infermieri) dei reparti di malattie infettive, ovvero tra quegli operatori più vicini per esperienza professionale alla cultura dell’infection control. Dunque nessuna polemica nei confronti della categoria degli infermieri – dice Madeddu – che, anzi, hanno pagato un prezzo altissimo insieme ai medici in questa pandemia, e ai quali può essere indirizzato solo un sentito ringraziamento oltre che la massima stima e solidarietà”.