Siracusa. Definanziati i lavori dell' ex strada ferrata e del parcheggio di Augusta. Vinciullo: "C'è una soluzione"
Definanziati i progetti di realizzazione del tratto di collegamento tra via Agatocle e via Euripide, a Siracusa e del nuovo parcheggio di Augusta. Lo annuncia il deputato regionale, Vincenzo Vinciullo, secondo cui, comunque, ci sarebbero ancora i margini per recuperare le somme. “Le risorse erano state reperite- ricorda Vinciullo- nell’ambito di una rimodulazione di risorse da parte della giunta regionale, lo scorso settembre, autorizzando lo scorrimento della graduatoria Pac – terza fase”. Con questo passaggio diventava possibile finanziare i lavori per sala Randone (un milione e mezzo di euro” , il progetto di riqualificazione urbana dell’ex cintura ferroviaria nel tratto di via Agatocle tra piazza Euripide e via Piave, per quasi due milioni di euro e il progetto esecutivo per la realizzazione di un parcheggio coperto a due livelli nella zona antistante la Capitaneria di Porto di Augusta, per un importo di oltre 5 milioni e 800 mila euro. “Tali progetti- prosegue l’esponente di Ncd – dovevano essere realizzati e collaudati entro il 31 dicembre 2015.Il progetto presentato dal Comune di Augusta prevedeva come tempi di esecuzione 24 mesi e di conseguenza ad oggi non sono più compatibili con quanto previsto dal PO FESR 2007/2013”. Sarebbe questo il motivo per cui la linea di intervento (6.2.1) è stata definanziata. “Adesso le somme necessarie per la realizzazione del progetto di rifunzionalizzazione della via Agatocle e del parcheggio coperto ad Augusta non sono più disponibili – dice ancora Vinciullo- ma esiste la possibilità di realizzare queste opere pubbliche in quanto l’intervento di Augusta era già stato inserito “a cavallo”, mentre quella della città di Siracusa era così irrilevante, nel contesto del finanziamento della Misura, che potranno essere individuate soluzioni alternative”. Vinciullo ha presentato un’apposita interrogazione su questo tema, indicando il possibile percorso da seguire per recuperare i finanziamenti necessari. “Ci sono i ribassi d’asta, da cui attingere- puntualizza il parlamentare dell’Ars – che da qui a qualche mese verranno prodotti da parte degli altri enti che, a suo tempo, avevano avuto opere finanziate dal momento che, essendo i ribassi d’asta entrati nel PAC e non avendo di conseguenza i limiti temporali imposti dalla Comunità Europea, si possano, lo stesso, eseguire queste opere, andando oltre i termini perentori della Comunità Europea”