Siracusa. Delitto Leone. "Mai vista tanta violenza in una scena del crimine". Domani l'autopsia

 Siracusa. Delitto Leone. "Mai vista tanta violenza in una scena del crimine". Domani l'autopsia

Sarà eseguita domattina l’autopsia sul corpo di Elvira Leone, la pensiona barbaramente uccisa nella sua casa al sesto piano di un palazzo di piazza della Repubblica. Ad eseguirla sarà il medico legale Francesco Coco. In programma anche radiografie del cranio per scoprire eventuali lesioni e il punto o i punti di impatto di un possibile corpo contundente. Dall’esame autoptico gli investigatori si aspettano elementi utili mentre questa mattina i Ris di Messina stanno proseguendo nei loro rilievi all’interno dell’appartamento della ex insegnante. “Una scena del crimine che parla di una violenza inaudita e gratuita, mai visto niente di simile prima”, confidano a mezza bocca uomini abituati alle più crude facce del crimine.
Il possibile movente rimane un mistero. La pista privilegiata è quella di una rapina finita nel sangue. L’omicidio non sarebbe stato premeditato. I malviventi, infatti, pare non fossero armati, neanche un coltello. Come se la loro intenzione fosse “solo” quella di svuotare un’abitazione dove sapevano vi fossero soldi e preziosi. Forse la donna ha sorpreso in casa il ladro, o i ladri scatenando una reazione inumana. Per compiere il loro delitto si sarebbero serviti di materiale trovato in casa: un sacco in nylon, il cavo elettrico di un abat-jour e un oggetto recuperato in fretta in una stanza e utilizzato a mò di arma.  Segnali che suggeriscono l’idea che ad agire siano stati criminali piuttosto giovani, certamente “inesperti”. Perchè ucciderla? Perchè non tramortirla o chiuderla in altra stanza? Elvira Leone aveva riconosciuto una voce o un volto?
L’omicidio sarebbe avvenuto tre, quattro giorni fa. Un tempo sufficiente agli autori del delitto per sparire o attuare “depistaggi”. Una difficoltà in più per gli inquirenti, che non stanno lesinando sforzi per chiudere in fretta un caso che ha colpito l’opinione pubblica siracusana.

 

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