Siracusa. Democrazia Partecipata, il sindaco Italia: "Ecco la città delle buone idee"
“Un momento importante, da riproporre, che può cambiare l’impostazione, che può radicare quel senso di comunità in cui crediamo”. Il sindaco, Francesco Italia esprime così tutta la sua soddisfazione per l’esito di quel percorso di democrazia partecipata che due giorni fa ha portato centinaia di persone all’Urban Center per votare il progetto proposto nell’ambito del bando pubblicato dal Comune, da realizzare con i fondi messi a disposizione dall’amministrazione comunale. “La volontà di avviare questo tipo di percorso- commenta il primo cittadino- fu espressa dal consiglio comunale. L’intera amministrazione ha sposato un principio, che è quello per cui si può decidere insieme della vita cittadina e farlo, ancorchè con qualche problema organizzativo, dando un messaggio forte: la città non è solo istituzioni ma anche e soprattutto cittadini”. Italia parla della sorpresa di tutti nel vedere quanto ampia sia stata la partecipazione. “Del resto- prosegue- quando si ha la dimostrazione che i cittadini vogliono partecipare, vuol dire che la direzione intrapresa è quella giusta. Non dimentichiamo che molte delle cose che noi facciamo vengono da suggerimenti partiti dai cittadini. Faccio solo due esempio: dai festeggiamenti per i 2750 anni all’isola perdonale in Piazza Archimede”. Ragioni per cui anche i progetti che non sono arrivati ai primi posti saranno attentamente analizzati per verificarne la fattibilità. “Siamo fermamente convinti- dice ancora Italia- che se riusciamo a migliorare la qualità della vita, ne beneficiamo tutti. Per questo riproporremo il bando di democrazia partecipata ogni anno, migliorandone le procedure ed evitando quelle polemiche che artatamente qualcuno cerca di cavalcare”. Il sindaco parla della “gioia sincera di chi aveva partecipato” e di “emozione, perchè quando ci si mette insieme intorno ad un progetto-prosegue- e si ottiene quello per cui si è lottato, si cementifica l’alleanza di un gruppo votata al bene comune. Una città dovrebbe funzionare sempre così e mi auguro che possa accadere, con una visione che è un po’ utopia, ma che si può fare, lasciando da parte di fa del lamento un mantra e vede il bicchiere sempre mezzo vuoto. Occorre mettere da parte il proprio ego per il bene comune, smettere di guardare solo alle proprie carriere personali o ai like in più da prendere. Si può fare davvero”.