Siracusa. Disdette e lo spettro di un inverno di Covid, il settore turistico torna a tremare
Un agosto di vacche grasse in tema di turismo in provincia di Siracusa ma una fine di Settembre caratterizzato dalle disdette, numerose, legate inevitabilmente all’istituzione della Zona Gialla in Sicilia e adesso anche della Zona Arancione in diversi comuni del territorio, dalla zona sud a quella montana.
Il presidente di Noi Albergatori e vicepresidente nazionale di Assohotel, Giuseppe Rosano traccia un bilancio di una stagione che per qualcuno rischia di essere già finita.
“Ci lasciamo alle spalle un agosto afoso, costellato di catastrofici incendi che hanno sinistrato quel poco di verde che la Sicilia riesce a elargire-premette- Ci siamo risparmiati, almeno sino ad oggi, le alluvioni, ma un saggio di temporale, che ha mandato in tilt Siracusa, l’abbiamo già gustato. Avremmo voluto liberarci della pandemia, ma quella no: persiste, incalza e addirittura primeggia, in negativo, nella nostra regione per numero di contagi. Con la colpa data per giunta al turismo”.
Per Rosano è “assurdo non assumersi la responsabilità delle mancate vaccinazioni e della carenza di posti letto ospedalieri per fronteggiare le terapie intensive dei soggetti no vax, no green pass, no mask, che hanno trascinato in zona gialla e, in parte arancione, la Sicilia e Siracusa. Ma il giallo e l’arancione sono solo l’antipasto e il pranzo servito nel giro di poco tempo sarà condito con pietanze di rosso vivo, dal sapore amaro già conosciuto”.
Secondo Rosano, adesso che Ortigia si svuota, come i bar e i ristoranti, “di fatto il comparto turistico si ritroverà, a breve, con il rischio concreto di patire rilevanti danni d’immagine e soprattutto di natura economica per le restrizioni conseguenti. I pochi villeggianti che nei prossimi mesi resisteranno al desiderio di intraprendere una vacanza si guarderanno bene dal trascorrerla in Sicilia e di conseguenza nella nostra città, scegliendo mete turistiche più sicure. Gli stranieri hanno già dato forfait. Molte compagnie aeree stanno analizzando l’opportunità di tagliare i voli provenienti dalle rotte europee”. Se poi le previsioni di diversi virologi, immunologi e infettivologi dovessero essere confermate dai fatti, i prossimi mesi dovrebbero essere “tempestosi” quanto all’andamento della pandemia. “Un copia e incolla del 2020 e del 2021-teme Rosano- Gli imprenditori alberghieri, i pochi con le spalle larghe ma con le casse vuote, cederanno definitivamente il passo, con conseguenze tutte da valutare che incideranno pesantemente sui livelli di supporto e resistenza economica delle aziende e sulla inevitabile perdita di posti di lavoro”.