Siracusa. Diventa incerto il futuro dei 37 amministrativi ex Igm: ferie forzate
Diventa subito un braccio di ferro quello tra Tekra e i 37 amministrativi ex Igm assorbiti nell’ambito del cosiddetto passaggio di cantiere. La società campana che ha preso la guida del servizio di igiene urbana a Siracusa aveva mostrato nelle ultime settimane le sue perplessità sul numero di impiegati, considerato elevato per le necessità. Aveva pertanto proposto un demansionamento che i sindacati hanno bocciato senza appello durante i vertici in Prefettura prima e Ufficio del lavoro poi.
La situazione dei 37 rimane però “ibrida”. Ieri e oggi si sono presentati regolarmente a lavoro, pur senza aver ricevuto particolari indicazioni o informazioni anche relative all’avvenuto passaggio da Igm a Tekra. I locali affittati nell’area dell’ex cantiere Igm non sono sufficienti a contenerli ed hanno quindi trascorso le giornate all’esterno, nel cortile, in attesa che qualcuno comunicasse loro cosa fare. E nella battaglia di nervi, nessuna comunicazione ufficiale su orario di lavoro o mansioni da svolgere sarebbe arrivata.
L’unica comunicazione, a sorpresa, è quella di ferie forzate fino al 31 dicembre. Una decisione dell’azienda che pare però stridere con gli accordi assunti non più tardi di una settimana fa. Una delegazione dei lavoratori è stata ricevuta dal sindaco, Francesco Italia, nel primo pomeriggio. A lui hanno manifestato le loro preoccupazioni circa il futuro occupazionale. La paura è che Tekra voglia sostituire tutti gli amministrativi già in forza o destinare i lavoratori in altri città.
Se in una prima fase la clausola sociale ha garantito il loro posto di lavoro, nonostante il proposto demansionamento, adesso preoccupano le prospettive future con un gestore che lavora sotto ordinanza fino al 31 gennaio e nessuna altra certezza da quella data in avanti.
Ogni riorganizzazione del servizio andava discussa il 19 dicembre al tavolo convocato con i sindacati per analizzare le posizioni circa il famigerato articolo 7 del contratto collettivo nazionale. E’ quello che consente al nuovo gestore di riorganizzare il servizio. Adesso si aggiunge il caso dei 20 giorni di ferie forzate (peraltro neanche maturate con due giorni di assunzione, ndr). I sindacati iniziano a rumoreggiare. E sullo sfondo c’è anche la posizione dei circa 50 lavoratori delle cooperative che svolgevano mansioni in subappalto per Igm ed ora fuori dai giochi.