Siracusa. Dopo le dimissioni, parla l’ex assessore Burti: “I miei settori messi in coda”
“C’è uno scollamento evidente tra l’amministrazione comunale e il territorio. Spero che le mie dimissioni possano rappresentare una scossa. E’ anche un invito alla riflessione perchè la città si aspetta risultati e un rapporto costante, che ultimamente manca, anche per via della mancanza di un consiglio comunale”.
L’ormai ex assessore comunale alle Attività Produttive, Cosimo Burti, questa mattina ha salutato gli ambulanti della Fiera del Mercoledì, commiato dopo le dimissioni rassegnate nei giorni scorsi insieme all’altro esponente di Italia Viva, Alessandro Schembari.
Burti parla fuori dai denti e ricorda come “il sostegno al sindaco Italia affondi le radici in un periodo in cui già c’era un’unione di intenti e condivisione di un percorso iniziato dall’allora primo cittadino, Giancarlo Garozzo. Italia Viva- aggiunge- arriva dopo, aggregando i renziani del vecchio Pd”.
Ma le ragion che hanno condotto Burti alle dimissioni sono anche e per certi versi soprattutto legate al suo lavoro, a quello che ha portato a termine e ancor più a quello che dice di non aver potuto portare avanti per via di una “falla” nella macchina amministrativa.
Entra più nello specifico quando inizia a parlare delle rubriche cha ha guidato fino a lunedì mattina. “Nel mio settore – spiega l’ex assessore alle Attività Produttive e al Randagismo- ci sono delle attività che rimangono incastrate sotto la parte amministrativa perchè le priorità non sono quelle legate ai miei settori. Nella logica della sofferenza amministrativa, con la pianta organica svuotata di parecchie unità, anche per via dei pensionamenti, i miei settori sono stati messi in coda rispetto ad altri. Questo si traduce nell’impossibilità di raggiungere gli obiettivi amministrativi. Le mie rubriche-dichiarazione che non lascia spazio ai dubbi- sono state prese meno in considerazione rispetto ad altre. E questa è una logica di scelta in cui la politica incide molto. Se hai poco personale e poche risorse, compi una scelta politica privilegiando un settore piuttosto che un altro”.
Tra i progetti che Burti aveva in itinere e che rimangono in sospeso: la progettazione del nuovo mercato coperto di Santa Panagia, il nuovo regolamento del commercio su aree pubbliche, con la riorganizzazione del settore e, sul versante della gestione del fenomeno del randagismo, l’affidamento del canile sanitario.
Infine Burti ribadisce un concetto che sembra stargli particolarmente a cuore: “Serve recuperare il contatto con il territorio. Auguro alla giunta un buon proseguimento di lavoro ma ultimamente l’amministrazione si è forse distaccata troppo dalla città, portando avanti principi che sulla teoria sono condivisibili ma nella concretezza, quasi nulli”.