Siracusa. Due anni fa la morte misteriosa di Tony Drago, la madre: "Dolore straziante ma lottiamo per la verità"
Una giornata in cui si rinnova il dolore. Sono trascorsi due anni dal tragico giorno della morte, avvolta ancora in circostanze misteriose, di Tony Drago, il caporale dell’esercito deceduto all’interno della caserma di Roma in cui prestava servizio. Era il 6 luglio del 2014 e da quel momento è cominciato un calvario per i familiari di Drago, che non hanno mai creduto all’ipotesi di suicidio avanzata subito dopo il rinvenimento del corpo senza vita del giovane siracusano. La madre, Sara Intranuovo non ha mai smesso di lottare, insieme agli amici più cari di Tony, perché la magistratura faccia chiarezza, arrivi alla verità e punisca chi, eventualmente, si è reso responsabile di quello che per la famiglia del caporale può essere stato soltanto un omicidio. Il 16 giugno la famiglia è andata oltre questa ipotesi e ha denunciato alla Procura di Roma quelli che secondo i legali dei familiari sarebbero i responsabili della morte di Drago. Se Tony Drago ha perduto la vita la colpa – per Riccioli – sarebbe “di quei militari che per grado e funzione rivestita avevano l’obbligo giuridico di impedire la morte di Tony e pur potendo prevedere l’evento nulla hanno fatto per evitarlo”. E per questo andrebbero accusati di omicidio colposo, secondo l’avvocato della famiglia Drago. Alla Procura con la denuncia viene chiesto di identificarli e punirli. “Un atto necessario visto l’impasse che si era creato in seguito alla richiesta di incidente probatorio avanzata dall’ufficio della Procura e rigettato dal gip e accelerare così le indagini e la chiusura delle stesse”. Il percorso giudiziario è fermo proprio al 16 giugno. Nessun passo avanti, al momento. Oggi, però, mamma Sara, i parenti di Tony e gli amici vogliono ricordarlo, insieme. Lo faranno nel pomeriggio, nella chiesa della Madonna della Roccia, alle 18,30. Una messa in suffragio e poi un ulteriore momento per ricordare Tony e per continuare a tenere alta l’attenzione su una vicenda che, con le sue specifiche dinamiche, ha, però, delle analogie con quella che riguarda la morte dell’avvocato siracusano, Lele Scieri, morto nella caserma Gamerra di Pisa nel 1999. Vicenda per cui si è recentemente costituita un’apposita commissione parlamentare d’inchiesta, presieduta dalla parlamentare siracusana Sofia Amoddio. “Questa mattina sono andata a trovare Tony al cimitero- racconta la madre, con un filo di voce, spezzata dal pianto- Trovo la forza di combattere per l’amore che provo per Tony- racconta- ma oggi ripiombo e rivivo quello che è accaduto quel maledetto giorno. Non è un dolore che si rinnova, perché non è mai venuto meno. Non ci fermiamo, comunque- conclude- finché la verità non verrà fuori”.