Rilancio, le consulte delle CamCom di Siracusa e Ragusa chiamano a raccolta i deputati
Un percorso congiunto, per affrontare in maniera unitaria le principali tematiche legate al rilancio economico del Sud-Est della Sicilia.
Le consulte provinciali delle associazioni di categoria di Siracusa e Ragusa puntano su una strada da condividere, anche in vista della richiesta riforma delle Camere di Commercio.
Nei giorni scorsi, un nuovo incontro tra i rappresentanti del tessuto economico locale dei due territorio ha reso evidente la volontà di portare avanti un cammino in cui stabilire obiettivi e metodi di lavoro comuni.
Le due consulte, presiedute dai presidenti di Confcooperative Siracusa e Ragusa, rispettivamente Enzo Rindinella e Gianni Gulino, sono pronte a lavorare anche alla stesura di documenti da condividere con la deputazione nazionale e regionale espressa nei due territori, così da poter avere la possibilità di portare le tematiche ritenute prioritarie a Roma e Palermo con maggiore slancio e in maniera trasversale.
Un metodo risultato proficuo già in passato, in occasione della presentazione delle richieste di modifica all’articolo 61 del Decreto Agosto sulla riorganizzazione delle Camere di Commercio.
Anche questo è stato uno dei temi affrontati e su cui si dovrebbe tornare nelle prossime settimane, probabilmente attraverso una nuova assemblea con i parlamentari nazionali e regionali.
“Lavorare tutti insieme, ciascuno con le proprie competenze- commenta il presidente della Consulta provinciale delle Associazioni di Categoria della Camera di Commercio del Sud- Est, Enzo Rindinella- è il giusto modo per ottenere ottimi risultati, come il recente passato ci ha dimostrato. Entro Maggio contiamo di organizzare una nuova grande assemblea. Servirà per fare il punto sulle priorità da affrontare nel territorio ed anche sul percorso di riforma delle Camere di Commercio, dopo l’approvazione dell’ordine del giorno sulla modifica al Decreto Agosto, con cui contiamo di poter scorporare le Camere di Commercio delle Città Metropolitane da quelle di territori più piccoli”.