Siracusa. Emergenza incendi, la falla del sistema di prevenzione: troppi terreni incolti abbandonati in città
“Alta pericolosità incendi” dice la Protezione Civile. Rischia di essere una nuova giornata da bollino rosso sul fronte dell’emergenza che sta mandando in tilt la Sicilia intera. Ieri Siracusa bruciava da nord a sud, fino a tarda notte. Roghi pure in pieno centro abitato come via Bulgaria, via San Metodio, viale Santa Panagia.
Se non è successo il peggio è merito di vigili del fuoco e servizio di Protezione civile comunale che, senza sosta, si sono divisi tra mille difficoltà tra roghi e focolai varii, cercando di star dietro alle decine e decine di chiamate di soccorso.
Fatti i dovuti complimenti a questi uomini, non si può però tacere come il sistema di prevenzione abbia mostrato i suoi grossi limiti. I roghi, soprattutto in città, si sono sviluppati da terreni incolti, lasciati abbandonati, pieni di sterpaglie secche e oggetti varii. Tra le abitazioni, a due passi dai condomini. Eppure esiste una ordinanza che, dal 15 giugno, impone la pulizia dei terreni incolti, proprio per la prevenzione di incendi. Ma non ci sono le risorse per i controlli e gli interventi in danno terzi. E così l’ordinanza rimane solo sulla carta. Su questo punto serve una riflessione seria. Ironia della sorte, mentre ieri Siracusa bruciava, in Prefettura si teneva un vertice sulla gestione degli incendi.
“Vi chiedo collaborazione”, scrive su facebook il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. “Oggi è un’altra giornata di caldo importante, se vedete persone che appiccano incendi informateci tempestivamente: non vediamo l’ora di prendere questi delinquenti. Telefonate ai numeri: 0931 451151, 800632328, 3484981781. Aiutateci a monitorare il territorio. Grazie”. Parole che conferma un altro grosso elemento di rischio, ovvero l’origine dolosa degli incendi. C’è chi li appicca: per gioco o per “lavoro”.