Siracusa. Emorragia Tari, a luglio pagato solo il 16% del tributo: così i conti sono in rosso
Tra pochi giorni inizierà l’analisi del bilancio in Consiglio comunale e il vice presidente dell’assise, Michele Mangiafico, pone la sua attenzione sul tema dell’attendibilità delle entrate e della congruità delle spese. Gestione attenta su quei fronti per far si che “l’amministrazione possa dispiegare in futuro un’azione di governo sulla città più incisiva di quella attuale”.
La situazione contabile di Palazzo Vermexio non è delle migliori. “Per comprendere la complessità, porto a titolo esemplificativo il dato più importante riguardante le entrate collegate alla cosiddetta fiscalità locale, ovvero quello degli incassi relativi alla tassa sui rifiuti. Come riportato anche nella relazione del Collegio dei revisori dei conti alla proposta di Bilancio di previsione 2019, l’aspettativa complessiva del gettito Tari, iscritta in bilancio, è quantificata in euro 30.619.240,37. Una cifra importante che va confrontata con il dato concreto incassato dal Comune di Siracusa, aggiornato all’8 luglio 2019: appena 4.820.946,71. Poco meno del 16%, benché a quella data siano scadute sia la rata unica di giugno sia i due/quinti di chi non paga in unica soluzione”.
Problema purtroppo noto e sottovalutato. Non va meglio guardando agli anni 2016, 2017, 2018. “Il dato di luglio 2019 è un ulteriore campanello di allarme. Non solo gli effetti del progetto Riscontro appaiono lontani, ma la stessa tenuta degli incassi sembra fragile. Se l’amministrazione non concentra concretamente le proprie energie a riavvicinare accertato e incassato, ovvero sul tema dell’attendibilità delle entrate, sarà difficile dispiegare un’azione di spesa efficace sulla città, un insieme di servizi e opere pubbliche che l’opinione pubblica percepisca poi come il frutto di una buona amministrazione”, dice Mangiafico. “Potrà immaginare di lavorare su molti fronti (suolo pubblico, nuovo piano Tari, tassa di soggiorno, concessioni sui loculi), anche esplorare territori incontaminati, ma – conclude il vicepresidente – resterà sul tappeto il problema di fondo”.