Siracusa. Ex Provincia: zero euro in cassa, niente stipendi. Riesplode la protesta?
Pronta a riesplodere la protesta dei dipendenti dell’ex Provincia Regionale di Siracusa, oggi Libero Consorzio e alle prese dal 2018 con un dissesto a cui ad oggi non si è trovato rimedio. Nelle scorse settimane, i sindacati avevano lanciato un primo allarma, sulla base di indiscrezioni che circolavano circa l’impossibilità di poter assicurare la regolarità nella corresponsione dello stipendio di marzo, oltre ai ritardi accumulati nell’accreditamento della Tredicesima, che aveva già destato le prime preoccupazioni. Il copione si ripete e la Fp Cgil, con il segretario Franco Nardi è pronta a manifestazioni di protesta eclatanti, dopo avere già proclamato lo stato di agitazione. La questione è seria e i tempi di soluzione, anche tampone, non sembrano affatto destinati ad essere brevi .
Il commissario del Libero Consorzio, Domenico Percolla ha scritto alla Regione, come alla Corte dei Conti. Manca il Bilancio regionale e questo blocca anche l’erogazione dei docicesimi delle somme destinate all’ex Provincia per il 2021.
I lavoratori, preoccupati che si possano ripetere meccanismi già vissuti in passato, quando per mesi sono rimasti senza stipendio, stanno preparando azioni di protesta con sit-in davanti la sede di via Roma e davanti alla prefettura, in piazza Archimede, chiedendo l’intervento del prefetto, Giusi Scaduti. Nardi prospetta “seri problemi di ordine pubblico” e chiede che la rappresentante territoriale di governo interceda “presso la Regione e presso il Governo perchè possano essere individuate nel breve termine le somme necessarie al pagamento degli stipendi”.
Al commissario Percolla si chiede un incontro con le rappresentanze sindacali. I lavoratori dell’ente sono circa 400. Appello anche all’assessore regionale alle Autonomie Locali, Marco Zambuto e al presidente della Regione, Nello Musumeci a cui la Fp Cgil chiede chiarezza e certezze sulle risorse finanziarie da trasferire all’ex Provincia di Siracusa “per garantire la dignità delle retribuzioni e la certezza dei servizi da erogare alla comunità”.
Il commissario, dal canto suo, ha fatto presente alla Regione una situazione che resta particolarmente problematica. Oltre all0assoluta mancanza di liquidità, che non consente l’erogazione dello stipendio di Marzo e nemmeno della Tredicesima, l’ente ha debito con i fornitori, con i fornitori di utenze e servizi, con i proprietari di immobili in affitto, anche degli istituti scolastici, dunque. Questo, per oltre 2 milioni di euro.
La richiesta della Provincia è un acconto sulle accise sull’energia pari a 752 mila euro circa e dei 3 dodicesimi delle somme delle assegnazioni ordinarie nel corso dell’esercizio finanziario, “mediante le quali potrebbe essere fronteggiata- scrive Percolla- la presente, ennesima, emergenza, considerate le problematiche connesse all’assegnazione della somma di 1,5 milioni destinata all’ente dalla Regione e oggetto di rilievo costituzionale da parte dello Stato”