Siracusa. Fallimento Gemar, dipendenti sospesi: “Soli e senza ammortizzatori sociali”
Sono sospesi, senza alcun ammortizzatore sociale da utilizzare in attesa della procedura, senza il saldo degli stipendi di cui hanno ricevuto soltanto gli acconti e senza indicazioni sulla tempistica di questa complessa situazione occupazionale.
I lavoratori del Gemar, dopo il fallimento, si sentono abbandonati a se stessi. Alla società è subentrata la curatela fallimentare ma la burocrazia ha il suo iter da seguire e non è celere o, comunque, non lo è quanto servirebbe a famiglie che vivevano dello stipendio da dipendenti della catena di supermercati che ha chiuso di recente battenti.
“Che qualcosa non stesse andando per il verso giusto era nell’aria- raccontano i lavoratori- Gli stipendi in ritardo, gli acconti a singhiozzo, la merce che inizia a scarseggiare, poi gli ordini che arrivano senza la puntualità di un tempo. Siamo venuti a conoscenza dell’istanza di fallimento il mese scorso e dopo pochi giorni, mentre alcuni di noi stavano lavorando, la Guardia di Finanza e la curatela fallimentare sono venuti a porre i sigilli,comunicandoci la nostra sospensione in attesa dell’espletamento della procedura. La storia a quel punto diventa una storia di merce messa all’asta, delle garanzie che ci vengono fornite in merito alla priorità che noi, come dipendenti, abbiamo nel momento in cui diventa possibile pagare i creditori. I fatti, però, sono fatti e noi abbiamo ottenuto l’ultimo acconto ad ottobre, poi nulla più- Dobbiamo percepire la quattordicesima e i saldi di settembre, ottobre e novembre. Chiediamo almeno un ammortizzatore sociale, non possiamo restare prigionieri di un limbo del genere. Non possiamo essere lasciati soli, questo è il nostro appello e il nostro diritto” .