Siracusa. Festa del Patrocinio di Santa Lucia, "non possiamo respingere chi ci chiede aiuto"
Siracusa è tornata a stringersi attorno alla sua Patrona. Dopo la grande festa di dicembre e quelle storiche giornate con le spoglie mortali della martire in visita da Venezia, questa mattina è stato celebrato il patrocinio di maggio, in memoria dell’evento prodigioso del 1646.
In una gremita piazza Duomo, il simulacro di Santa Lucia – dopo la traslazione di ieri mattina – è apparso poco dopo le 12 davanti al sagrato della Cattedrale. Condotto poi in processione fino alla vicina chiesa di Santa Lucia alla Badia. Dal giardino dell’arcivescovado, il tradizionale “lancio” delle colombe a cura della Società Colombofila Siracusana “Dionisio”.
Dal balcone dell’arcivescovado, l’arcivescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo, ha rivolto le sue parole ai terremotati del Nepal e ai profughi che raggiungono le nostre coste. L’accoglienza è, infatti, il tema scelto per questo patrocinio di maggio. “Serve una risposta fattiva”, ha sollecitato l’alto prelato. “Non possiamo disinteressarci dei più deboli o respingere chi ci chiede aiuto”, ha proseguito invocando poi il dono della generosità “per gli uomini e le donne di buona volontà”. A seguire, la benedizione operata dall’arcivescovo di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro, che in mattinata ha tenuto il solenne pontificale in Cattedrale.
Don Salvatore Marino, intanto, ci aiuta a ripercorrere la genesi e la storia del patrocinio e il suo significato.