Siracusa. Festa delle Mamme, il Forum: “Costrette a scegliere tra lavoro e famiglia”
“Anche A Siracusa e provincia scontiamo un ritardo incredibile e colpevole nel campo delle politiche familiari, così le donne spostano sempre più in avanti la maternità e rinunciano al lavoro”.
La festa della mamma è l’occasione, per il Forum provinciale delle Associazioni Familiari, per tornare su un tema che resta sempre attuale.
“Il numero medio di figli per donna-commenta il presidente, Salvo Sorbello- è di 1,25, mentre per soltanto per mantenere stabile la popolazione attuale dovrebbe essere di 2. E così sono sempre più le donne che si trovano costrette a dover rinunciare all’attività lavorativa (quasi il 50%), mentre molte altre ricorrono per necessità e non per libera scelta al part-time”.
Sorbello prosegue ricordando che “purtroppo spesso le retribuzioni dei lavoratori maschi sono superiori rispetto a quelle delle donne, tutto ciò non può che produrre conseguenze molto pesanti sulle future pensioni, che sono basate sui contributi versati. Ha ragione –sostiene il presidente- Save The Children: servono investimenti consistenti, dal sostegno al reddito, alle politiche fiscali, all’offerta di un’infrastruttura di servizi, alla qualità del sistema scolastico, alle misure di conciliazione, tutto influisce sul benessere del nucleo familiare e anche sul tasso di fertilità che sta segnando picchi drammatici ormai in Italia”.
Dice ancora Sorbello: “Save The Children ha definito “equilibriste” le donne che, a prezzo di sacrifici spesso indicibili, riescono nell’impresa di mettere al mondo e crescere dei figli. Mamme in ogni momento della giornata sotto stress che,soprattutto in Comuni come quelli della nostra provincia che non possono certamente essere definiti amici delle mamme, dove i servizi alla prima infanzia come gli asili nido sono assolutamente carenti o troppo costosi, devono ricorrere all’aiuto di nonni-conclude il presidente del Forum delle Associazioni dei Familiari- di vicine e di baby-sitter più o meno improvvisate per poter riuscire a conciliare il loro essere madri con il ruolo di lavoratrici”.