Siracusa. "Figlio autistico? Non ti affitto casa mia": proprietaria si rifiuta di consegnare le chiavi
“Non vi affitterò il mio appartamento perché vostro figlio è autistico e potrebbe danneggiare casa mia”. E’ stata più o meno questa la frase pronunciata dalla proprietaria di un’abitazione di Ortigia per comunicare ad un siracusano l’intenzione di non consegnargli le chiavi, nonostante un contratto già firmato e anche registrato. Incredulo Ettore, padre di due figli, appena separato dalla moglie, ha dovuto ascoltare parole che hanno dell’assurdo, conseguenza della “scoperta”, da parte della proprietaria, che uno dei due bambini è autistico. Il pregiudizio ha preso il sopravvento e, nonostante gli accordi già presi e regolarizzati, la donna non voleva proprio saperne. La sua intenzione era quella di mandare tutto all’aria e di cercare una famiglia più “tranquilla”. Immediata la reazione del padre dei bimbo, che si è rivolto ai suoi legali e ai carabinieri della stazione di Ortigia. “Mi spacca tutta la casa- avrebbe ribadito la “signora”- Non posso accettarlo”. Infine ha dovuto fare un passo indietro, grazie all’intervento del comandante della stazione del centro storico, il maresciallo Parisi. La famiglia ha potuto trasferirsi, infine, nell’appartamento, come precedentemente concordato, ma con una grande amarezza. La stessa amarezza espressa da Simone Napolitano, presidente dell’associazione “I figli delle Fate”, sezione locale dell’Agfa, l’associazione dei genitori con figli autistici. “E’ l’ennesimo episodio che testimonia la profonda ignoranza , che persiste ancora, è evidente, rispetto all’autismo e alla disabilità in genere- commenta Napolitano- Il problema culturale resta serio e a farne le spese sono le persone con disabilità e le loro famiglie. Non succede soltanto rispetto all’autismo. Vicende analoghe riguardano, solo per fare un esempio, l’accesso al mare per le persone con problemi di deambulazione e qualsiasi tipo di disabilità. La nostra battaglia va avanti con sempre maggiore determinazione perché episodi come quello di cui, suo malgrado, è stata protagonista questa famiglia siracusana non debbano più ripetersi”.