Siracusa. Gare d'appalto: sviste, ritardi e gaffe che mettono gli uffici in imbarazzo
Le gare d’appalto ultimamente sono diventate un problema per il Comune di Siracusa. L’ultimo caso, in ordine di tempo, è quello dell’aggiudicazione dei lavori per l’installazione dei semafori intelligenti, concluso con il ricorso al Tar – accolto – della seconda classificata che potrà avere diritto ad un risarcimento pari al 10% dell’appalto, a causa dei vizi procedurali riscontrati.
Gli uffici minimizzano (“pagheremo eventualmente utilizzando i risparmi operati sullo stesso appalto”, ndr), ma un errore è stato evidentemente commesso e avrebbe potuto compromettere l’intero appalto, costringendo persino a restituire il finanziamento europeo brillantemente intercettato. Hanno prevalso, fortunatamente, le ragioni del pubblico interesse al completamento dell’opera.
Ma a rendere ancora più fastidioso l’errore in sè, il goffo tentativo di scaricarne la responsabilità sull’Urega. La secca smentita dell’Ufficio Regionale delle Gare ha indotto ad un imbarazzato silenzio.
In precedenza era stata la volta dell’appalto per la realizzazione del raddoppio della bretella di Targia. Una prima aggiudicazione, poi l’insorgenza di un problema collegato al verbale e il relativo ritardo nella stipula del contratto, consegna dell’opera e partenza dei lavori.
C’è poi il travagliato iter dell’appalto dei servizi di supporto agli uffici del Comune di Siracusa (bandito a giugno 2014, ndr). Tra ricorsi al Tar, al Cga e proteste dei lavoratori Socosi e Util Service non riesce proprio a partire. Con tanto di richiesta di annullarlo in autotutela per quelli che i sindacati, in particolare, ritengono errori. Il Movimento 5 Stelle ha parlato di criticità create accorpando differenti tipologie di servizi offerti dai lavoratori. Stefano Zito, deputato regionale, le ha definite mancanze: “come intende gestire i servizi l’amministrazione? Quale sarà la nuova pianta organica degli uffici? Come ha fatto la commissione giudicatrice a non accorgersene?”. E, sullo sfondo, il timore che possa configurarsi un danno erariale per la mancata possibilità di ottenere un vantaggio economico da parte dell’Ente.
Nell’elenco si potrebbe inserire anche l’appalto per la refezione scolastica. Il bando aveva scadenza giugno 2015 per la presentazione delle offerte ma si è dovuti arrivare fino a gennaio 2016 per vedere il servizio partire, tra una messe di annunci poi sempre disattesi e posticipati. “Scusate il ritardo”, il sottotitolo. In questo gli uffici non hanno probabilmente coadiuvato a dovere l’assessore competente, visto che la clausola dello “stand still” (30 giorni di attesa tra aggiudicazione e partenza servizio, ndr) è stata pubblicamente illustrata solo alla fine.
E nell’elenco si potrebbero poi inserire gare e servizi finiti nel mirino della magistratura come gli asili nido, il telesoccorso e campo estivo.