Siracusa-Gela, cantiere ancora aperto. Si preannuncia una nuova domenica di code. Vinciullo: "Farò passare al Cas un'estate di passione"
Se questa domenica avete intenzione di andare al mare, magari in qualche bella località della zona sud della provincia di Siracusa e magari sfruttando la comodità dell’autostrada fino a Rosolini, siate preparati a mettervi in fila. Oppure in coda, differenza solo terminologica il succo non cambia: anche nel prossimo week-end il rischio è quello di impiegare ore a percorrere pochi chilometri. Non come si fosse in autostrada, come pure il tratto in esercizio della Siracusa-Gela è, ma in una delle tante statali di casa nostra.
La colpa è ancora di quel cantiere per la realizzazione del nuovo manto di asfalto che per circa 1,5 chilometri costringe ad un salto di carreggiata limitando ad una corsia per senso di marcia il flusso veicolare. Che a luglio, come nel prossimo mese di agosto, è infernale tra vacanzieri di casa nostra e turisti. In più, completa l’opera la barriera di Cassibile che comporta ulteriori rallentamenti.
Tutti in coda. Ma non allegramente. Perchè la decisione di aprire un cantiere di quel tipo in piena stagione estiva – e con mesi di ritardo sul previsto – è quanto meno una scelta cervellotica. Difficile prevedere la fine di questa odissea del fine settimana. Perchè i lavori dovevano concludersi l’8 luglio, poi il 15 poi non si sa. Abbiamo chiesto nuovamente al Consorzio Autostrade Siciliane. Ancora nessuna risposta.
“Ancora una volta il Cas non ha mantenuto gli impegni con la provincia di Siracusa”, tuona il deputato regionale Enzo Vinciullo. “Continuo a chiederne in Assemblea Regionale lo scioglimento. E’ un organo dannoso per Siracusa. Ci costringeranno per l’ennesima domenica a stare in coda per ore per un pugno di chilometri. Hanno deciso di regalarci un’estate di passione. E io la farò passare a loro. Sappiano, infatti, che non appena si insedierà la Commissione d’indagine sulle società partecipate dalla Regione che io presiederò, dovranno rendermi conto di ogni centesimo speso e dei loro comportamenti nelle varie province per capire se Siracusa è stata da loro bistrattata o meno”.