Siracusa-Gela, "niente fondi": rischio chiusura per il cantiere da Rosolini a Modica

 Siracusa-Gela, "niente fondi": rischio chiusura per il cantiere da Rosolini a Modica

La storia della Siracusa-Gela, l’autostrada che ancora non c’è, è costellata da problemi. E anche quando partono i cantieri dei nuovi lotti, il destino cinico e baro è sempre dietro l’angolo. Succede così che i lavori per la realizzazione dei 20 km da Rosolini a Modica siano già a rischio stop.
Antonio D´Andrea, manager della Società Condotte d´Acqua spa che gestisce l´appalto da 258 milioni di euro, lo ha anche detto pochi giorni fa al ministro Alfano, a Ragusa per la firma del protocollo per prevenire le infiltrazioni mafiose. “Abbiamo anticipato 40 milioni, ne abbiamo fatturato 24 come avanzamento lavori, ce ne hanno dati solo 4”.
Pronti a chiudere – e mandare a casa tra i 4 e i 500 operai – “se non arrivano i soldi”. I soldi sono quelli dei tratti Rosolini-Ispica e Pozzallo-Modica, dove già si lavora a ritmo intenso. “Se non fosse stato per un segno di buona volontà del Cas forse avremmo già chiuso”, si sfoga ancora D’Andrea.
L’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Pizzo, ha assicurato che i fondi ci sono ma una macchina burocratica elefantiaca li ha sin qui bloccati. “Entro la fine del mese sarà disponibile prima una tranche di 13 e poi una da 10 milioni”.
Intanto, però, i cantieri accumulano ritardi sul cronoprogramma. La consegna della Rosolini-Ispica era prevista per fine anno. Difficile arrivare in tempo. In realtà, quei lavori dovevano già concludersi nel 2013, poi lo slittamento di un anno sino all’attuale previsione di 6/7 mesi ulteriori per concluderli.
L’Unione Europea non finanzia più, basita di fronte ad una storia di ritardi e mancate consegne senza paragoni. Per completare l’autostrada che non c’è – o magari semplicemente arrivare a Ragusa – l’ultima “speranza” è il piano Crocetta da 300 milioni di euro: il leasing in costruendo. Coinvolgere i privati, in cambio del pedaggio, per finire una infrastruttura che forse non è più neanche così centrale come quando venne progettata per unire i due poli industriali siciliani di Siracusa e Gela.

 

Potrebbe interessarti