Siracusa. "Gestione pubblica dell'acqua", per il Pd non esistono altre strade
Gestione pubblica dell’acqua, senza “se” e senza “ma”. Il Pd della provincia di Siracusa parla chiaro, a due giorni dalla convocazione della prossima riunione dei sindaci, convocati per lunedì dal commissario straordinario dell’Ato idrico, Ferdinando Buceti per tracciare il percorso relativo alla futura gestione delle acque nel territorio, dopo il fallimento di “Sai 8”. La segretaria provinciale, Carmen Castelluccio non lascia spazio ad alternative alla ripubblicizzazione dell’acqua.”La gestione privata-sostiene Castelluccio – si è rivelata “fallimentare”, specie nel nostro territorio. Con il referendum del 12 e del 13 giugno 2011 i cittadini hanno espresso in maniera chiara ed inequivocabile che la gestione del servizio idrico integrato deve essere pubblica e questo è il percorsoa seguire a Roma, a Palermo e a Siracusa”.La segretaria del Partito Democratico ricorda che “i comuni della provincia di Siracusa e soprattutto gli utenti sono in difficoltà a seguito della gestione del servizio della curatela fallimentare di SAI8 che ha richiesto prima di aumentare le tariffe, poi di addossare i costi ai Comuni ed infine ha avviato nei confronti dei cittadini una politica vessatoria culminata nel distacco di molte utenze”. La sollecitazione dellaforza politica di maggioranza al Comune è che “ognuno degli attori politici si assumano appieno le proprie responsabilità”. Castelluccio riconosce che “la costituzione di uno o più soggetti pubblici per la gestione del servizio idrico nella provincia di Siracusa ed il conseguente assorbimento del personale necessario alla gestione creerebbe criticità per l’osservanza del patto di stabilità, ma i segnali di apertura del nuovo governo verso l’allentamento delle pesanti condizioni del patto – conclude la segretaria del Pd -fanno sperare che anche questo problema possa essere superato”.