Siracusa. Gettonopoli, querelle tra cinque presidenti di commissione e l'ex assessore regionale Reale
Si accendono ulteriormente i toni della polemica relativa ai gettoni di presenza in consiglio comunale, che sarà oggi oggetto di dibattito su Rai 1, nel corso della trasmissione “L’Arena”, condotta da Massimo Giletti. “Infuocata” la nota di cinque presidenti di altrettante commissioni consiliari: Stefania Salvo, Sonia D’Amico, Cosimo Burti, Carmen Castelluccio e Gianluca Romeo, convinti che l’ex assessore regionale all’Agricoltura, Ezechia Paolo Reale abbia tentato, su Facebook, di differenziare il comportamento dei tre consiglieri comunali che si riferiscono a “Progetto Siracusa” rispetto a quello tenuto da altri nella vicenda che riguarda l’approvazione della delibera “della discordia”, con cui si concede ai capigruppo o a loro delegati la possibilità di partecipare alle commissioni consiliari. “Una delibera- sottolineano Castelluccio, Salvo, Burti, D’Amico e Romeo- la cui illegittimità è ancora tutta da dimostrare”. I quattro consiglieri comunali ricordano che “dovere dell’eletto consigliere è partecipare all’attività politica che si estrinseca nei lavori delle commissioni e del consiglio comunale e “rispediscono al mittente” le accuse secondo cui le commissioni consiliari sarebbero convocate anche su argomenti improbabili e per inutili sopralluoghi. I presidenti di commissione muovono anche precise accuse all’ex assessore regionale, sostenendo che la sua “brevissima esperienza sia stata sufficiente per consentirgli di conferire consulenze a persone a lui vicine. Pronta la replica di Reale, che ironizza su quello che definisce “l’editto dei presidenti”. L’ex assessore regionale puntualizza che la “delibera di cui parlano i consiglieri è assurta “agli onori della cronaca” non per la sua, più che probabile illegittimità, ma per la sua evidentissima inopportunità. A non comprendere che oggi è profondamente sbagliato aumentare, o mantenere ad un livello eccessivo, i costi della politica- aggiunge- anche ove fosse perfettamente legale, quando la gente muore di fame e perde il lavoro, mi
pare che siano rimasti in pochissimi, e tra questi coloro che difendono quella delibera e la propria scelta di votarla o utilizzarla”. Reale ribadisce che i consiglieri che si riferiscono a lui “non hanno votato quella delibera”. Per Reale rimane “arduo comprendere come “i presidenti non percepiscano che questi sono fatti politicamente importanti”. Dura la risposta alle altre accuse. “Sono sfoghi-conclude l’ex assessore- di personale nervosismo, provinciale invidia e piccola frustrazione”.