Siracusa. Giornata della Memoria delle vittime delle mafie, cortometraggio degli alunni dell’Archimede
Un cortometraggio, dal titolo “Da silenziose compagne dei boss a messaggere di legalità”. E’ stato realizzato dagli alunni dell’istituto comprensivo Archimede ed oggi, nell’ambito della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico, è stato al centro di un incontro che si è tenuto nell’auditorium del plesso di via Caduti di Nassiriya. .
Protagonisti, gli studenti della terza A della Scuola Secondaria di I grado, “portatori di memoria viva”,li definisce la dirigente Giusy Aprile.
Alla presenza delle famiglie degli alunni, del prefetto, Giusi Scaduto, del sindaco, Francesco Italia e di esponenti delle istituzioni e di Libera, i ragazzi hanno rappresentato il contenuto del cortometraggio, che li ha visti protagonisti in occasione della cerimonia nazionale di inaugurazione dell’anno scolastico 2021/2022 a Pizzo Calabro lo scorso 20 settembre 2021. Il cortometraggio è stato, inoltre, selezionato tra 900 scuole italiane dal Ministero dell’Istruzione, “evidenziando la qualità del lavoro svolto e testimoniando l’impegno e la passione con i quali viene realizzata la mission del sistema nazionale di istruzione”.
“Se la testimonianza è un elemento, a volte personale e intimo, legato a chi ha vissuto più o meno da
vicino determinati eventi-commenta la dirigente scolastica- l’essere portatori di alcune storie e dei loro significati, attraverso la rielaborazione e la narrazione, può e deve sempre di più essere una pratica collettiva, per essere concretamente a fianco dei familiari e dei loro percorsi di giustizia, per tenere vive le storie “orfane” di testimoni diretti, e quindi a rischio di essere dimenticate, e più in generale per arricchire la memoria collettiva e porre le basi affinché sia il prodotto duraturo di un racconto corale in continuo divenire.
Lo slogan della Giornata del 21 marzo 2022 è “Terra mia. Coltura/Cultura” e vuole unire due
dimensioni di impegno dalle quali ripartire. Terra mia: per prendersi cura della nostra comunità locale e reinterpretare il nostro essere cittadini a partire dall’attenzione al contesto nel quale viviamo, alla nostra quotidianità”.