Siracusa. Giunta e polemiche. "Non chiamatemi decisionista", lo sfogo di Garozzo viaggia sul web
Una giornata dai toni più morbidi, che serve per metabolizzare quanto accaduto a palazzo Vermexio e in via Socrate, sede del Pd provinciale. A 24 ore dalla composizione della nuova giunta comunale, con la dura posizione assunta dal Partito Democratico, le dimissioni dell’assessore Fabio Moschella, il giuramento dei 4 nuovi componenti dell’esecutivo, adesso privo di esponenti vicini alla segreteria provinciale, il sindaco, Giancarlo Garozzo torna sulle polemiche divampate negli ultimi giorni, dopo la revoca dell’incarico all’ex assessore ai Lavori Pubblici, Alessio Lo Giudice e che hanno raggiunto l’apice ieri, con l’affidamento delle nuove deleghe e il “vado avanti lo stesso” del primo cittadino. Garozzo non ci sta ad essere accusato di “voler fare tutto da solo” e spiega “a chi mi descrive come un decisionista alla Renzi – dice il sindaco -che non avrei nemmeno il tempo di fare tutto da solo. Questo, però, mi rendo conto, chi non ha mai fatto il sindaco non può saperlo”. Il primo cittadino parla di “accusa assolutamente falsa” e garantisce che “sia la giunta, sia il consiglio comunale possono testimoniare la totale libertà. Un paletto, però lo pongo: l’attività deve corrispondere al programma elettorale”. Essere paragonato al presidente del consiglio, Matteo Renzi è, comunque, per il sindaco, motivo di vanto. “E’ un gran complimento- conclude Garozzo- anche perché i mali della politica sono legati all’annosa questione che nessuno ha mai deciso nulla e che, troppo spessi, si perde tempo in inutili e filosofiche discussioni. E’ vero, noi decidiamo velocemente e andiamo avanti, proprio come Matteo. Comprendo chi non capirà: è un problema per certi versi culturale, per altri generazionale”.