Siracusa. I Comuni all'attacco per l'acqua pubblica, Aqualia pronta al passo indietro. Arethusacqua rischia già di saltare
Non nasce sotto una buona stella Aretushacqua spa, la nuova società di gestione del servizio idrico in provincia di Siracusa. Montano le polemiche e le proteste contro la decisione, maturata dopo una riunione fiume in Prefettura, di riconsegnare il servizio ai privati anche se solo per un anno. I fautori dell’acqua pubblica attendono l’annunciata pubblicazione in Gazzetta della legge Vinciullo-Di Marco. Dovrebbe essere questione di giorni ed è una novità che rischia di sparigliare le carte di Arethusacqua, con Aqualia che potrebbe persino riconsiderare l’intervento e fare un passo indietro.
Dalla provincia al capoluogo, si mobilita la politica. A Solarino alcuni consiglieri hanno occupato l’aula consiliare. Domani la stessa cosa avverrà a Siracusa, a partire dalle 9. Mentre il sindaco di Florida ha inviato una lettera al prefetto ed al commissario Ato Idrico con cui chiede l’immediata riconsegna degli impianti. Anche il sindaco Giancarlo Garozzo ha fatto sapere di avere avanzato identica richiesta.
E nella battaglia ideologica finiscono in mezzo i 150 dipendenti ex Sai 8. Se Arethusacqua non decolla, rischiano il licenziamento già da martedì.
Tuona Cna provinciale: “si proceda con la gestione pro tempore come stabilito in Prefettura. Non devono essere le imprese dell’indotto e i dipendenti di Sai 8 a pagare il conto del fallimento e di quanto si sta decidendo freneticamente in queste ore”.
Aqualia parla senza mezzi termini e, nel primo pomeriggio, ha diffuso una nota in cui spiega a chiare lettere che, senza le dovute garanzie in termini di continuità del servizio e di bacino d’utenza, batterà in ritirata. “La nuova società costituita nei giorni scorsi per la gestione del servizio idrico- puntualizza il gruppo – non diventerà operativa se non dopo avere superato alcuni passaggi critici che possano dare all’azienda certezze nell’operare in maniera costruttiva, secondo gli standard del gruppo al quale appartiene. Per arrivare all’affidamento del servizio occorre un quadro generale di riferimento che necessita di maggiore chiarezza e di un clima di generale e diffusa collaborazione”. Il riferimento diventa ancora più chiaro nel passaggio in cui “Aqualia” parla delle “reiterate istanze di alcuni Comuni per passare ad una gestione diretta del servizio idrico, non appena la legge regionale, in attesa di pubblicazione, lo dovesse consentire”. Una volontà che per l’azienda significa alterare significativamente il potenziale bacino di utenza, che conta 10 comuni e il capoluogo. ” Un gruppo industriale -prosegue la nota – ha indispensabile necessità di poter ragionare su elementi certi che, a oggi, in questa vicenda mancano. Atteggiamenti ondivaghi e soluzioni di accomodo nell’immediato per verificare poi, strada facendo, quel che potrebbe accadere, sono inconciliabili con le nostre prassi e i nostri procedimenti decisori”. Aqualia parla anche di prospettive occupazionali e chiarisce che “la situazione attuale è tale che per consentire la salvaguardia di tutti i posti di lavoro sarà necessario procedere – come già riferito anche alle organizzazioni sindacali negli incontri svolti sin qui – all’utilizzo di strumenti normativi che permettano da una parte di ridurre l’attuale costo del personale e dall’altra tutelino i lavoratori, le loro famiglie, le realtà dell’indotto. Tutto ciò anche nella consapevolezza – che avremmo voluto fosse maggiormente condivisa da tutti, a cominciare dalle organizzazioni sindacali – che il costo del personale si riflette anche sulla tariffa e, dunque, l’esigenza di ridurre i costi diventa parte essenziale di un quadro strategico generale volto a garantire un servizio efficiente con una tariffa più “leggera” per tutti”. Infine un passaggio sui costi dell’energia elettrica. “Abbiamo appreso che il fornitore continuerebbe ad applicare anche al nuovo gestore l’attuale tariffazione penalizzante, indipendentemente dal rigoroso rispetto delle scadenze dei pagamenti a venire- spiega l’azienda . Il gestore si troverebbe, anche su questo fronte, esposto a maggiori costi senza aver alcuna responsabilità sul pregresso”. Tutti nodi da sciogliere prima di confermare il proprio impegno sul territorio. “Chiediamo regole certe- conclude Aqualia- interlocutori affidabili e rapporti chiari”.